“Non so quanto sia corretto far gareggiare una moto che costa quarantacinquemila Euro contro moto che costano la metà?” – La domanda, esattamente in questi termini, l’ha posta Leon Camier, team manager di Honda in Superbike. “La base in Superbike – aggiunge Camier – è data dalle moto di serie, ma gli altri costruttori non hanno una moto di serie come la Panigale”. Parole francamente difficili anche da riportare, quasi si volesse lasciar intendere che è ingiusto che nel campionato delle derivate di serie si consenta a una derivata di serie di gareggiare solo perché la tecnologia che adotta è superiore a quella delle concorrenti. E’, evidentemente, una scelta industriale e a vedere i numeri di colossi come Honda e Kawasaki viene da chiedersi, piuttosto, perché non provvedano anche loro a mettere a listino una moto di serie che si avvicini (o magari che provi a essere più performante) alla Panigale.
“Ducati – ha poi proseguito Camier nell’intervista rilasciata a motorsport-total.com - costruisce una moto da corsa di serie d 44.000 Euro. Ovviamente è un bene per loro perché permette loro di essere competitivi in questo campionato”. La domanda, però, è un’altra: chi vieta a Honda, Yamaha, Kawasaki o BMW di fare la stessa cosa? Una domanda a cui non dovrebbe certo rispondere Camier, che incalza: “Bautista domina perché la sua moto costa quasi il doppio rispetto alle altre moto del campionato. La FIM ha cambiato le regole e lo incoraggia. Non so se sia una buona cosa o meno. Potrebbe essere un errore". Insomma, il team manager di HRC in Superbike sembra piuttosto cercare motivi extra-pista per spiegare il dominio di Borgo Panigale. Tornando anche sull’ormai annosa questione del peso moto e pilota.
“In pista – conclude Camier - si vede che hanno un chiaro vantaggio. La FIM, la Dorna e tutte le persone coinvolte dovrebbero trovare qualcosa per riportare un equilibrio".
L’ipotesi che circola è quella di un dispositivo simile al BoP che si utilizza in molti campionati automobilistici, ma gli organizzatori della Superbike vogliono pensarci bene. Così come si vuole pensare bene anche all’introduzione del limite minimo di peso tra moto e pilota, con Camier che a nome di tutta la Honda spiega: “Essere leggeri fa la differenza. Un motociclista leggero non lo ammetterà mai, ma è così: ho corso contro piloti leggeri per tutta la vita e i dati dicono chiaramente che hanno un vantaggio. Bautista pesa solo 60 kg, meno di lui non pesa nessuno e comunque c’è un limite di peso in quasi tutte le classi: World Supersport 300, World Supersport, Moto3 e Moto2. Perché non applicarlo anche alle moto grandi? Qual è la differenza?" Dmande a cui qualcuno dovràdare una risposta, anche se francamente un paio di domande per Camier le avremmo anche noi: chi vieta a Honda di prendere un pilota altrettanto leggero e di farlo correre su una Honda che costi 45000 Euro e che sia regolarmente presente a listino come la Panigale?