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Leclerc rivela le sue paure nel Motorsport: “Una mi ha terrorizzato e l'altra potrebbe farmi smettere”

12 gennaio 2022

Leclerc rivela le sue paure nel Motorsport: “Una mi ha terrorizzato e l'altra potrebbe farmi smettere”
Il pilota Charles Leclerc racconta di sé, di come abbia scoperto la passione per il Motorsport, delle sue paure e rivela chi sia il suo pilota preferito di sempre

Charles Leclerc è sicuramente uno dei piloti più apprezzati in Formula 1, intervistato da Roberto Croci per l’Officiel, il giovane ha parlato della sua infanzia rivelando chi abbia deciso di dargli come quarto nome Perceval: “Mio padre, forse immaginava i suoi figli come i leggendari Cavalieri della Tavola Rotonda. Ho due fratelli, il più giovane Arthur - che ha la velocità nel sangue - E Lorenzo, più vecchio di me, che mi accompagna sempre in qualsiasi cosa che abbia a che fare col circuito”. Leclerc non nasconde che sarebbe fantastico poter correre in futuro con suo fratello in Ferrari: “Sarebbe un sogno, ma per adesso voglio che cresca autonomamente, che scopra il suo percorso, il circuito è un mondo difficile, tanto sa che se avesse mai bisogno sarò sempre al suo fianco”.

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La passione per il Circus accompagna Charles fin dalla tenera età: “Avevo quattro anni e un giorno ho detto a mio padre Hervé che non mi sentivo bene e non volevo andare all’asilo. Non so come mai, ci ha creduto e mi ha portato con lui alla pista dei go-kart del suo migliore amico, Philippe Bianchi. Quando ho visto che sulla pista correvano altri bambini, ho chiesto a mio padre se potevo provare – continua il monegasco - Per la mia prima macchina ho scelto il colore rosso, e dopo tre giri mi sono innamorato di questo sport, non riuscivo a capire il concetto di frenata. Su quelle piste ho iniziato a sognare di poter diventar pilota, poi crescendo ho capito che avrei potuto realizzare il mio sogno e trasformarlo in un’opportunità di lavoro”.

Quando gli si chiede se provi mai paura il numero 16 risponde: “Onestamente... ho provato paura nel 2017 quando ho pensato di non poter riuscire a diventare un pilota di Formula 1. Mai paura della velocità, il giorno che avrò paura, smetterò immediatamente di correre, perché vivere nella paura è vivere a metà”.

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L’amore per questo sport, come dicevamo, accompagna Leclerc fin da bambino al punto da ricordarsi perfettamente il primo Gran Premio che ha visto: “Ero ancora un bambino, avevo un amico il cui appartamento aveva un balcone che dava proprio sul circuito di Monte Carlo – racconta il pilota - Ovviamente tifavo sempre per le macchine rosse, per me da sempre un colore speciale, anche se non sapevo ancora dell’esistenza della Ferrari. Ripeto, sto vivendo il mio sogno da bambino”.

Ma chi è il suo pilota preferito? “Il mio idolo è sempre stato Ayrton Senna, da quello che ho potuto vedere dai documentari e parlando con gente che lo ha conosciuto, ho scoperto che era una persona speciale, non solo dietro al volante, forse il migliore della storia, ma anche come essere umano. Sarà sempre un mito, e non solo per me”. Così dopo Senna, Leclerc svela quali siano i suoi piloti preferiti che hanno corso per la Ferrari e i circuiti che predilige: Senna sicuramente, Prost, Niki Lauda, James Hunt, Michael Schumacher e... ci starebbe bene anche Hamilton. Monaco e Singapore i circuiti, proprio perché se fai un errore lo paghi subito”.

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Un tema di cui si è discusso ultimamente riguarda la salute mentale. Il pilota ha spiegato cosa funzioni per lui permettendogli di mantenere la concentrazione in pista: “Anche se corro a 300 km all’ora sono un essere umano, alterno momenti bellissimi a momenti difficili, non sono un supereroe. Per massimizzare la mia concentrazione, anche se sono sempre stato bravo a gestire i momenti di tensione, faccio esercizi di respirazione, sin da ragazzo – racconta Charles - Mi aiutano a rimanere calmo, fanno parte del lavoro per raggiungere un livello di concentrazione che mi aiuta a massimizzare il mio potenziale. Prepararsi alla corsa è il 90% del lavoro, devi pensare a tutto, dalle strategie al lavoro di team”.

Per quanto riguarda il tempo libero, qual è lo stile che Charles preferisce indossare? “Anche se non sembra, la moda mi piace tantissimo, è un modo per esprimermi senza parlare. Ho due tipi di stili, uno molto streetwear, causal, rilassato ma ricercato, e poi quello più classico, completo con giacca e pantalone elegante. Non amo molto le cravatte e le uso poco. Indosso spesso capi della nuova linea Ferrari, sono aerodinamici e i tessuti sono tecnici ma con un’aria di couture. E poi hanno il mio colore preferito, ormai dovresti sapere qual è”.

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Fuori dalla pista Leclerc ha sempre detto di condurre una vita normale: “Sono un ragazzo normale, passo il tempo con gli amici. Sono Ricardo, Alex, Thomas, Guillaume, Nico, Hugo, e Joris. Sono lo zoccolo duro della mia giovinezza. Andiamo in spiaggia, al ristorante, giochiamo a calcetto, facciamo sport insieme perchè siamo tutti sportivi, anche se per me è difficile trovare tempo libero da passare con loro – dice il giovane sapendo di essere un privilegiato - Faccio cose normali, anche se la mia vita rimane diversa perchè mentre loro studiano, io vivo la mia passione. Amo le corse, amo la Ferrari, sono fortunato”.

Correre in pista però non sempre saziare la voglia di Formula 1, al punto che Charles di diverte a giocare anche ai videogame ad essa dedicati: “Gioco con i miei fratelli, è molto divertente perchè normalmente non parliamo mai di corse insieme, ma lo facciamo quando giochiamo. Durante il lockdown, con altri piloti, abbiamo organizzato delle sfide su Twitch, perchè volevamo intrattenere i nostri fan che non potevano venire a vederci correre. È stato un periodo duro per tutti, allo stesso tempo ho avuto l’occasione di poter fermarmi un attimo e vivere una vita più normale, in famiglia”.

Infine, a Charles viene chiesto quale sia il suo momento preferito prima di una gara: “Quando indosso il casco e tutti escono dalla corsia dei box, a quel punto sono solo con la mia macchina e mi sento bene. È come un nido, non provo alcuna sensazione, zero tensione, sono completamente rilassato in attesa della corsa”.

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