Prima di concedere le briciole di sapienza che cadono dal nostro desco sotto forma di MOWgelle e prima di svelare il segreto dei segreti, l'araba fenice delle domande imperscrutabili, il santo graal delle domande inespresse, il … ok basta così, prima ecco la sintesi della cronaca di sabato: Pecco Bagnaia cade e si cucina due marshmallow al fuoco della sua Desmosedici, i meccanici non la prendono benissimo e lo fanno partire con la moto di Stoner riverniciata. Parte la Spint e alla fine del primo giro è merdesimo, il giro dopo vede San Colombano (protettore dei motociclisti) che lo saluta dal cupolino e decide di fermarsi.
Ma noi sappiamo come è andata realmente.
In esclusiva solo per le MOWgelle ecco l'orrendo segreto: a Pecco Bagnaia continuano a dire che non ha rivali, che vincere con margine è come non vincere per niente, che è tanto bravo ma l'impresa è un'altra cosa. E quindi ecco che lui, stufo, ha cambiato strategia: li fa partire con un vantaggio, gli altri. Un po' come Valentino Rossi quando regolava la leva del freno per rifare tutti i sorpassi. Di farlo il venerdì, visto come si mette la classifica, si è già stufato. Ora qualcuno dovrebbe dirgli di tornare a lavorare anche la domenica. Detto questo, ecco i numeri che abbiamo dato anche oggi:
Jorge Martin: 10 e lode - Gli hanno fatto credere che quella di domenica era una gara Sprint e lui l'ha vinta. In fondo è stato facile. Difficile trovare difetti, se Le Mans doveva indicare al 50% il nome del futuro compagno di Pecco, Gerry, giro la ruota e do la soluzione. Fulmicotonico.
PS: pare che Ducati abbia detto: "Però se ci spacca un altro cupolino glielo scaliamo dai buoni pasto".
Marc Marquez: 9 - È solo questione di tempo e lo sa. Non vuole neanche più la Ducati ufficiale, gli basta (dice) la moto aggiornata. Per i tifosi italiani resta simpatico come il modulo delle tasse, ma vacca boia come guida! Bagnaia si sta ancora chiedendo cos'è successo in quell'ultima curva mentre il cabroncito porta a casa altri due secondi posti e sale al terzo gradino in classifica in compagnia proprio di Bastianini. Per trovare un altro pilota con la sua stessa moto bisogna scendere di 42 punti per arrivare al nono posto da Fabio Di Giannantonio. E per due gare non ha speronato nessuno! Spietato.
Pecco Bagnaia: 8 - ok, diciamoci la verità: accumulare zeri non porta vantaggi. Tutto sommato è tornato veloce di venerdì e in qualifica, ma il weekend ha ancora il suo 'Black Sabbath'. Dopo buona parte di gara in testa lo passano Martin e Marquez, lui ci prova ma niente. Resta secondo in campionato e la strada è ancora lunga, ma come si dice in questi casi: "da te mi aspettavo di più". Confuso.
Pedro Acosta: 5,5 - Sabato benino, sesto e primo delle KTM; domenica dopo due giri si stende e gara finita. A fine gara commenta con un criptico giro di parole: “Fa male perché un’altra volta abbiamo fatto una cazzata a Le Mans, non so se è la Francia, o il circuito o sono io ma non va mai bene". Dai che al prossimo giro si torna a masticar paella, vedrai che andrà meglio. Opaco.
Enea Bastianini: 7,5 - Anche se 4 sembra il suo numero, visto che è la posizione alla fine della Sprint, del GP e in classifica mondiale. Le Mans doveva essere decisiva, insieme a Barcellona, per il suo futuro visto che in Ducati hanno "promesso" di ufficializzare il compagno di Pecco al Mugello. Per Gigi & co. sarà dura dire di no a un otto volte campione del mondo o a chi guida la classifica con 40 punti di vantaggio… Forse per questo gli hanno visto spalmare di Bostik la sella? Partente.
Franco Morbidelli: 8 - Un voto più per l'autostima che per i risultati, ma pensare che non era lui l'unica Ducati a non essere arrivata tra i primi dieci è tanta roba. Dai Morbido, continua così! Resuscitato.
Aprilia: 8 - Se non ci fossero loro la MotoGP sarebbe la cosa più vicina a un trofeo monomarca. Domenica sette delle otto ducati in pista erano tra le prime dieci, poi due Aprilia e una KTM. Non che correre per fare secondi sia una bella cosa, ma stanno crescendo bene. Puberali.
Marco Bezzecchi: 4 - Cade sabato, cade domenica. Al Team VR46 hanno avviato il casting per trovare una controfigura di Valentino Rossi che saluti il Bez a bordo pista prima delle gare, chissà mai… Scivolante.
Honda: N.C. - Quando hanno letto che le attuali Moto3 corrono con gli stessi tempi di Doohan ci hanno fatto un pensierino, ma poi gli avvocati hanno detto che non si può fare cambio. Almeno non si litiga su chi deve arrivare ultimo. Imbarazzanti.