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Pedro Acosta, la "Sindrome di Tourette" e una verità da cartomante: lo zero a Le Mans serve a vincere al Mugello

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

13 maggio 2024

Pedro Acosta, la "Sindrome di Tourette" e una verità da cartomante: lo zero a Le Mans serve a vincere al Mugello
A Le Mans abbiamo visto tutto, anche il primo zero della stagione per Pedro Acosta. Il che, tutto considerato, è una buona notizia per lui e meno per gli altri, che uno così se lo potrebbero portare dietro fino a Valencia

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Pedro Acosta impreca spesso. Addirittura di continuo quando, a seguito di un GP di Francia chiuso per la terza volta di fila con uno zero. Così, nella scarica di parolacce dell’intervista alle televisioni dopo la gara, Vera Spadini l’ha buttata sul ridere: i brutti risultati gli faranno venire la Sindrome di Tourette. Chissà. La sensazione è che Acosta - lo stesso che ha paragonato un sorpasso su Marquez alla perdita della verginità - le parole le sceglie sempre con grande attenzione, magari proprio per far scrivere un articolo in più e noi, perché no, un articolo in più glielo diamo volentieri. Va detto anche che una scarica di parolacce così la puoi sentire anche da pazienti con lesioni del lobo frontale, gente che in seguito a un trauma cranico ha perso ogni inibizione. Eppure la caduta al terzo giro, quando stava lottando con Fabio Di Giannantonio e Aleix Espargarò, non è sembrata così violenta. Lui la racconta così, con grande scioltezza: “È la prima volta che la moto era a posto per vincere, abbiamo fatto un cambio sul setting questa mattina per risolvere il problema della vibrazione. E vero che la moto è migliorata tanto, è migliorato anche il grip. È la prima volta che avevo la moto competitiva davvero. Ho fatto una cazzata di troppo, Diggia e Aleix si stavano superando e in curva 7 ci ho provato anche io. Forse loro hanno frenato un po’ troppo presto e quando hanno capito di essere troppo lenti hanno lasciato un po’ i freni. Non volevo inc*lare Aleix”.

La notizia qui è una: la moto ha fatto un grosso passo in avanti. Era pronta per vincere. E, di seguito, Acosta spiega che il momento per scommettere su di lui arriverà presto: “Mi fa male questo zero perché un’altra volta a Le Mans abbiamo fatto una cazzata. Non so se è la Francia, il circuito o sono io però… puttana. Oggi non è andata bene, però quando cadiamo qui poi facciamo una bella gara. Vediamo a Barcellona”.

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Effettivamente, di quattro gare corse a Le Mans Acosta ne ha finita una sola, nel 2021 con un 8° posto. Poi tre zeri di fila e, sia nel 2022 che nel 2023, una vittoria ia gara dopo, in entrambi i casi al Mugello. A Barcellona magari non andrà così forte (due 6° posti in Moto2, un 7° in Moto3) ma tra le colline toscane il fenomeno di Murcía ha qualcosa in più, cosa che ha raccontato lui stesso quando gli è stato chiesto a inizio stagione dove avrebbe potuto fare meglio.

Acosta parla chiaro sempre. Anche quando gli viene chiesto chi metterebbe a fianco di Pecco Bagnaia l’anno prossimo: Se fossi Dall’Igna? Un ragazzo spagnolo primo nel mondiale con 40 punti di vantaggio. Penso sia facile”. Ovviamente parla di Jorge Martín, con cui per altro condivide il manager, il bravo Albert Valera. Su Marc Marquez invece fa spallucce: “Non penso che verrà in squadra con me, anche perché Brad Binder ha un contratto con KTM. Marc è una possibilità e la gente ne parla, però non credo sia un problema per me”.

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