Quattro Ducati davanti a tutti a Le Mans. Gigi Dall’Igna ha di che godere, ma forse anche no. Perché? Perché il paradosso è che tre dei quattro sono esattamente gli stessi che dovrà promuovere (o bocciare) nel 2025. Uno, Jorge Martin, ha vinto e oltre al cupolino ha distrutto anche le convinzioni di quelli che sostengono che Ducati non sceglierà lui, l’altro, Marc Marquez, è arrivato secondo e l’altro ancora, Enea Bastianini, ha centrato un quarto posto che vale una vittoria. Dall’Igna, adesso, avrà qualche pensiero in più. Perché, tornando alla cronaca, Jorge Martin a Le Mans ha letteralmente spaccato, vincendo la Sprint di ieri e regolando Bagnaia nella lunga di oggi. Mettendoci meno foga di sempre, restando dietro al campione del mondo, poi duellando con lui nell’ultimo terzo di gara e approfittando pure della “collaborazione” di Marc Marquez.
“Ho dimostrato a me stesso e a tutta questa gente, ma anche a chi si aspetta che io dimostri ancora qualcosa, di essere stato il migliore anche oggi” – Queste le parole di Jorge Martin, con un indirizzo ben preciso, anche se non esplicitato, una volta arrivato al parco chiuso. Il punto, però, è che le stesse cose avrebbe potuto dirle anche Marc Marquez. L’otto volte campione del mondo, oggi, ha fatto un regalo a Martin (e prima di tutto, ovviamente, a se stesso) con un sorpasso assurdo alla curva 9 su Pecco Bagnaia. Staccata pazzesca e metri macinati sul campione del mondo, che non ha potuto far altro che mettersi alla ruota del 93 e “accontentarsi” della terza piazza, dopo aver guidato al limite e davanti a tutti per oltre due terzi della gara. La classifica mondiale, adesso, dice Martin primo e Bagnaia secondo con 38 punti di distacco, mentre Marquez e Bastianini sono terzi a parimerito con 40 punti ciascuno dal primo.
Quarto posto per Enea Bastianini, partito dall’undicesima casella e protagonista di una rimonta che vale quasi una vittoria. Perché il pilota del Team Lenovo, nel tentativo di superare Espargarò, ha anche commesso un errore che gli è costato un long lap penalty e a metà gara s’è ritrovato nuovamente decimo. Long lap penalty (ma decisamente incomprensibile) che è toccato anche a Fabio Di Giannantonio, terzo fino a quel momento con la Ducati del Team Pertamina Enduro VR46 (sesto alla fine), rimasto orfano di un Marco Bezzecchi caduto nei primissimi giri e che quindi torna a Tavullia da Le Mans (dove l’anno scorso aveva vinto), con il sacco totalmente vuoto.
A contenere lo strapotere Ducati in terra spagnola ci hanno provato le Aprilia, con Maverick Vinales bravo a difendere la quinta piazza e Aleix Espargarò che, dopo le sportellate con Enea Bastianini, non è più riuscito a risalire dalla nona posizione. Tra Di Giannantonio, sesto, e Espargarò, merita di essere menzionato il settimo posto di Franco Morbidelli, finalmente capace di girare con il ritmo dei primi e di mettersi alle spalle anche un super aggressivo Brad Binder. E Pedro Acosta? Questa volta ha chiesto troppo e nel primo terzo di gara, mentre lottava per le posizioni da podio, ha chiesto troppo ai freni della sua GasGas finendo a terra. Stessa sorte è toccata al padrone di casa di LeMans, Fabio Quartararo, finito sulla ghiaia mentre era in sesta posizione, con la Yamaha che porta a casa zero punti visto che anche Alex Rins non è riuscito a stare nei primi quindici. Qualche punto, infine, sono riuscite a farlole Honda di Johann Zarco, dodicesimo, e di Takaaki Nakagami, quattordicesimo. Ultimo posto assoluto, ancora una volta, invece, per Luca Marini (con 40 secondi di distacco da Martin e ben 10 dal penultimo), mentre il suo compagno di squadra Joan Mir ha di nuovo chiuso sulla ghiaia.