Red Bull sa, senza doversi neanche più nascondere con finte preoccupazioni date in pasto alla stampa, di non avere rivali in questo 2023 in Formula 1. Una consapevolezza figlia di un progetto vincente a cui le altre monoposto non riescono ad arrivare, nonostante tutti i team avversari abbiano preso - chi prima e chi dopo - la direzione della scuderia austriaca, aggiustando il tiro e avvicinandosi rispetto all'inizio dell'anno alle prestazioni di casa Red Bull.
Questo però, è evidente, non basta. A spiegarlo è stato anche il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton che, nel giovedì dedicato ai media al Red Bull Ring, ha messo in chiaro la sua visione di questa e della prossima stagione leggendo il successo della squadra di Chris Horner in ottica futura: "Gli aggiornamenti funzionano - ha detto l'inglese di casa Mercedes - e se lavoriamo nella giusta direzione possiamo pensare di raggiungere Red Bull alla fine dell'anno. Questo però non basta perché loro, consapevoli di avere un grande vantaggio in questo 2023, staranno già lavorando alla monoposto del 2024".
Una normalità, viene da dire, tipica dei grandi periodi di dominio di una scuderia sul resto della griglia, di cui anche lo stesso Hamilton ha goduto per anni. Qualcosa però rispetto al passato è cambiato e si tratta - spiega Hamilton - dell'introduzione del budget cap: "Io sono stato fortunato a trovarmi dalla parte "giusta" in uno di questi periodi di dominio così come adesso lo è Verstappen. Dalla mia esperienza personale però quando si hanno cento e passa punti di vantaggio non devi più sviluppare tanto la tua macchina, ma puoi iniziare a pensare a quella dell’anno prossimo e con il budget cap di oggi se non hai bisogno di sviluppare per l'anno in corso puoi passare subito al successivo e mettere più soldi su quel progetto".
Un vantaggio anche economico quindi, e non solo di tempo, prova a spiegare il sette volte campione del mondo. Così facendo si "romperebbe" il sistema che sta alla base proprio del tetto limite dell'anno. Cosa propone quindi Hamilton? Di inserire una data limite per iniziare gli sviluppi dell'anno successivo, così da creare troppi svantaggi alle squadre alla rincorsa del team dominante: "Se ad esempio avessimo una data termine per gli aggiornamenti, come agosto o ottobre, nessuno partirebbe in anticipo per l’anno dopo e sarebbe una vera gara. Magari questo potrebbe aiutare ad avere un gruppo più compatto. Forse mi sbaglio, ma qualcosa deve cambiare”.