La festa in casa Suzuki per la vittoria di Alex Rins in casa Suzuki è durata giusto il tempo di smontare il box e trasferire tutti i materiali dall’Australia alla Malesia. Resta, però, la soddisfazione per un grande risultato raggiunto in una stagione in cui non avrebbe neanche più senso stare a lavorare, visto che Suzuki ha già annunciato che dall’anno prossimo non sarà più nel motomondiale. Una notizia che ha scosso l’intero ambiente, anche Dorna è stata colta di sorpresa dalla decisione, ma che non ha minato la voglia di lavorare dei piloti e degli uomini nel box. Merito di Livio Suppo, chiamato proprio in questo 2022 a prendere il timone del team, e ritrovatosi a gestire una situazione che, almeno sul piano del morale, non è stata per nulla facile.
Il lavoro, però, ha pagato e in Suzuki non s’è abbassata mai la guardia, come ha spiegato proprio Suppo: “Non è stato facile, non è facile, ma c’è voglia di fare bene, di dare il massimo, per dimostrare che quella decisione è sportivamente sbagliata, anche se ci sono mille altre motivazioni che non sta a me elencare. Noi dobbiamo pensare alla nostra parte, a fare il meglio fino alla fine e portare a casa qualche risultato”. La scelta, chiaramente, è irreversibile, ma c’è una stagione da onorare e con la stagione anche una storia, quella di Suzuki, che è ricca di successi. L’ultimo appena due anni fa, con il titolo mondiale vinto da Joan Mir. "Dico a tutti ad ogni gara da Jerez che non possiamo mollare – ha aggiunto Suppo - Abbiamo un impegno per questa stagione, dobbiamo fare del nostro meglio, abbiamo il potenziale per essere veloci e dobbiamo implementarlo. Ma è difficile capire quanto la decisione abbia influito sulla stagione. Sinceramente, non posso dirlo e penso che nessuno possa farlo. Ma di certo non è stato facile per nessuno. Quindi sono felice che almeno per un giorno abbiamo avuto qualcosa da festeggiare".
Per tutto il resto ci sarà tempo dopo Valencia, con Suppo che glissa sulle domande relative al suo futuro, ma parla comunque di futuro del mondo, non solo del motorsport, per provare a capire la scelta di Suzuki. “Rispetto la decisione e capisco che molte cose stanno cambiando molto rapidamente in questo mondo – ha concluso – Stanno cambiando per la crisi economica che adesso risente anche della guerra. Viviamo qui nel paddock e dimentichiamo la realtà, ma se guardiamo fuori dobbiamo renderci conto che il mondo sta attraversando un momento molto difficile. Il motorsport deve fare la sua parte, anche se penso che alcune scelte siano più dettate dalla moda: le corse motociclistiche, la Formula1, dovranno affrontare tutti questa grande rivoluzione del motore elettrico. Spero davvero che sia solo una bolla perché non riesco a immaginare come saremo tutti elettrici. Ad ogni modo, questo non fa parte del mio lavoro".