Abbiamo scambiato due parole con Livio Suppo, ex Team Manager di Ducati, nell'era Stoner, e di Marc Marquez, nei suoi primi anni in HRC. Oggi Suppo è impegnato nel progetto Thok e-bikes (qui un approfondimenti a firma di Andrea Perfetti, per Moto.it) ma non ha dimenticato il mondo delle corse, rivelandosi spesso una delle voci più attente ed affidabili del paddock. Ecco cosa ci ha raccontato sulle ultime scelte di Honda e di Dovizioso, oltre ad un immancabile pronostico sui favoriti al titolo 2020.
Paolo Ciabatti ha detto che, senza Marc Marquez, la Honda ha fatto progredire lo sviluppo della moto. Sei d’accordo?
“Sinceramente credo che la Honda abbia sempre cercato di rendere la moto più guidabile per tutti, perché anche quando c'era in pista Marquez gli altri, tranne forse Cal, facevano molta fatica. Credo che la moto quest'anno sia partita con il piede sbagliato per tutti, se ti ricordi nei test in Qatar anche Marc non era sereno. Evidentemente c'era qualcosa, nel progetto di quest'anno, che non ha funzionato così bene, ma che col tempo - come spesso accade - è stato messo a posto. Tuttavia penso che ne avrebbe tratto i benefici anche Marc.”
Probabilmente anche queste nuove Michelin non hanno aiutato la Honda.
“Sì, e allo stesso modo sta soffrendo la Ducati. D’altronde Aragon è una pista in cui Dovizioso l'anno scorso ha fatto secondo, adesso ha preso venti secondi. Da un anno all'altro le moto migliorano, ma spesso si peggiora anche. Soprattutto quando vanno già molto bene, come è stato il caso sia della Honda che della Ducati lo scorso anno. Cercare di migliorare a volte non è così facile.”
In questo momento, con Marc che potrebbe addirittura doversi operare una terza volta, pensi che Honda potrebbe prendere Dovizioso per fargli sviluppare la moto e, magari, metterlo a correre al posto di Bradl?
“Io credo che in generale, a prescindere dalla situazione di Marc, per una casa che porta più moto in pista, avere un collaudatore veloce come il Dovi sia un’occasione ghiotta, anche perché purtroppo in un mondiale come questo la possibilità che qualcuno sia costretto a saltare qualche gara per infortunio c’è e adesso con il Covid è ancora più alta. Guarda la Yamaha, ha perso due gare con Valentino solo per colpa del virus. Quindi perché no, sicuramente sarebbe una bella mossa.”
Quindi se tu fossi (di nuovo) lì, prenderesti al volo Dovi?
“Beh insomma, con un Dovi a piedi se fossi in Honda ci penserei bene. Anche perché quest'anno è stato necessario sostituire Marc per tutta la stagione con Bradl, che - a parte qualche guizzo sporadico - non sappiamo neanche se è in gara o no, dalle poche volte che si vede. Anche la Yamaha ha Jorge, anche se si è un po’ imbolsito e non l’hanno potuto sfruttare. Infine, credo che anche per il Dovi potrebbe essere un’opportunità più interessante andare in Honda rispetto al ripartire da zero in Aprilia per far crescere una moto come aveva fatto in Ducati.”
L’ultima volta al telefono, in tempi non così sospetti, ci avevi indicato Mir come favorito al titolo. Ora che il tempo ti ha dato ragione, chi vedi come suo diretto avversario?
“Sai, guardando l’ultima gara verrebbe da dire Morbidelli. Oltretutto se non fosse stato così sfortunato a Jerez, quando ruppe il motore, sarebbe stato sicuramente sul podio. A questo ci dobbiamo aggiungere anche la gara in Austria, quando è stato steso da Zarco. Quando un pilota cade è un conto, ma se porti a casa uno zero per colpa degli altri è diverso. Ieri ha fatto una gara davvero buona, il problema è che tutto dipende anche dalle condizioni climatiche, in una stagione in cui la pioggia non è impossibile. D'altronde il freddo è per tutti, ma la pioggia cambia spesso le carte in tavola… questo è un mondiale matto. Ad ogni modo Mir si sta confermando il più costante, ed anche lui avrebbe avuto più punti se non avessero interrotto la gara in Austria. Continuo a pensare che Joan alla fine lo porterà a casa, ma non si può mai dire.”
Un'ultima domanda: cosa ne pensi degli ordini di scuderia? È partito tutto dalla querelle in Ducati tra Dovizioso e Petrucci, ma adesso anche Yamaha e Suzuki ci stanno pensando. Tu cosa faresti?
"Sai, sicuramente finché i piloti a cui puoi dire qualcosa rimangono in lotta per il mondiale, anche se distanti, è difficile dirgli di dare una mano a qualcuno. Quindi credo che sarà un ‘liberi tutti’ e poi vediamo quello che succede. Che per altro è la cosa più bella!”
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