Appena sceso dalla moto nel parco chiuso l'urlo, liberatorio e di gioia contemporaneamente, gli abbracci, le pacche, gli applausi e, perché no, anche un po' di prese in giro. Pedro Acosta ha appena conquistato il suo primo podio in MotoGP alla seconda gara. Si è lasciato dietro due mostri come Marc Marquez e Pecco Bagnaia, è la prima delle KTM dietro due Ducati e poco importa se deve ringraziare anche la fortuna sotto forma di cambio rotto della Aprilia di Vinales: lui era lì pronto ad afferrarla, quella fortuna, e questa è l'unica cosa che conta. Ha già in tasca due titoli mondiali, ma alla gioia di vincere non ci si abitua mai, soprattutto quando si passa a stare tra i "grandi". "Ora possiamo togliere la L dal casco?" (il corrispettivo della nostra P per chi ha il foglio rosa) gli dicono gli uomini del suo team mentre lo abbracciano nel parco chiuso. "È stato fottutamente divertente!" è la risposta di un Pedro che non sa più come fare per manifestare tutta la sua gioia. Ma subito il ragazzo lascia spazio al pilota: "Il ritmo alla fine era buono", ma qualcuno subito gli dice "Hai una faccia perfetta" e in effetti non sembra neanche stanco, "Sì - risponde prontamente ridendo - ma non lo erano le gomme! E oggi bonus per tutti", rivolto sempre agli uomini del team.
Mentre sale verso il podio ne approfitta per confrontarsi con Enea Bastianini (in italiano): "Ho fatto una partenza migliore di quella di ieri, ma alla curva 1 Marc Marquez mi ha toccato e sono finito più indietro, comunque meglio di ieri, perché ieri ho fatto una brutta partenza". Enea gli chiede ritmo avesse alla fine e quando li raggiunge Martin chiede dell'incidente tra Marc e Pecco, ma "no, no, io ero già davanti". "Ah - è la risposta stupita di Jorge - li avevi già passati?", e anche l'espressione stupita di Enea non lascia margini di interpretazione.
Nel debreifing con i suoi tecnici Pedro spiega che "alla fine continuavo a ricevere il via libera per continuare a migliorare"
"Ma qual era il tuo ritmo all'inizio?"
"Non lo so. All'inizio ero troppo occupato. Forse 38.7, ma ero troppo occupato a cercare di star dietro a Pecco"
"Gli hai fatto pressione per tutto il tempo, gli eri così vicino... non è facile passarlo vero?"
"Soprattutto alla curva 1, perché penso che ha delle gambe veramente lunghe e le usa bene, è più stabile, e quando ho provato a passarlo la prima volta io sbandavo tutto e lui era come se fosse appena partito".
Ma è già tempo di fare i bagagli e tornare a casa, c'è chi viaggia in aereo e chi, come Pedro, "torno con il camper, perché sono povero... oggi un po' meno (ride); otto ore a guidare!"
E prima di tornare finalmente nel suo box a festeggiare tra applausi, grida, risate, pacche e abbracci innaffiati da abbondante spumante lo aspetta l'affetto dei fan: "Una foto con il futuro campione del mondo!" "Li hai massacrati!" "Sei il futuro della MotoGP" sono solo alcune delle frasi che si sentono mentre firma autografi e si concede ai selfie.
Ma il vero, grande momento di gioia è quello che lo attende nel suo box, con la sua squadra. Così tra complimenti in varie lingue e imprecazioni in italiano termina la memorabile giornata di Portimao per il giovane Pedrito, che siamo sicuri farà di tutto per poter rivivere e condividere un momento simile. Il meglio però ce lo restituisce quando gli chiedono a che ora avrà l'aereo: "No, mi aspettano otto ore di van", risponde lui. "Sono troppo povero per l'aereo". E poi: "Beh, da oggi un po' meno povero". Questo perché i piloti, specialmente quelli privati, ricevono bonus particolarmente generosi in caso di pole position, podi, vittorie e posizioni importanti a fine campionato. I manager servono anche a questo.