Motegi, non è un mistero, significa dolci ricordi per Loris Capirossi. Circuito “Stop & Go”, staccate brusche, ripartenze altrettanto energiche e selvagge. Tracciato, quindi, adatto alle caratteristiche della Ducati, in particolare se si pensa alla MotoGP dei primi anni 2000, quando la desmosedici era decisamente meno versatile rispetto a quella odierna. Il tutto va sommato alle qualità di guida di Loris Capirossi - pilota tecnico, coriaceo, coraggioso. Il risultato? Tre vittorie di fila, tutte in rosso: 2005, 2006 e 2007 (ultima vittoria di Capirex in MotoGP). Il Giappone è entrato di diritto nel cuore dell’ex pilota imolese e dei tifosi della Ducati che, proprio dal 2007, attendono il secondo titolo piloti della Casa bolognese in MotoGP.
Borgo Panigale si è aggiudicata ad Aragon il mondiale costruttori, il terzo consecutivo. E le chances per tentare di vincere anche l’agognato titolo piloti, quest’anno, sono palpabili. A cinque gare dal termine Pecco Bagnaia porta un distacco di soli 10 punti dal leader Quartararo. Più arretrato, ma ancora sensibilmente della partita, c’è Enea Bastianini. Il pilota del Team Ducati Gresini è quarto in campionato, a 48 lunghezze dal francese. Loris Capirossi, intervistato dai colleghi spagnoli di As, ha riferito il suo parere in merito ai quattordici anni di digiuno di Ducati dal mondiale piloti, vinto dall’allora compagno di squadra Casey Stoner: “Dovizioso era molto vicino alla conquista del titolo, ma ha dovuto lottare contro Marc (sorride). Non so perché Ducati sia riuscita a vincere solo nel 2007, perché è vero che la moto è molto competitiva da anni, ma bisogna anche ricordare che non è stata così performante dal 2008 al 2013 o 2014. Conquistare il mondiale è sempre difficile e non sempre ci riesce chi ha la moto migliore. Ora la moto è più importante di prima, ma il pilota resta più importante della moto, penso che il 55-60% lo faccia il pilota e il resto la moto”.
Dopo le ultime due gare a Misano ed Aragon, con Bagnaia e Bastianini che si sono vicendevolmente scambiati le prime due posizioni, in molti si sono chiesti quale sia la strategia Ducati in termini di gioco di squadra. Finora Borgo Panigale ha chiarito la sua posizione; il Direttore Sportivo Paolo Ciabatti, infatti, ha più volte ribadito: “Enea e Pecco sanno che non devono esagerare quando sono vicini in pista, ma per ora non abbiamo imposto nulla a nessuno”. Capirossi non si è discostato dall’atteggiamento dei vertici di Borgo Panigale e, a riguardo, ha espresso un interessante punto di vista: “Bisogna immaginare la possibilità, perché in 5 gare ravvicinate possono succedere molte cose, che Bagnaia abbia un problema e non possa correre ad esempio le prossime due gare. Bastianini ora non è lontano. Se si verificasse un episodio del genere ecco che, a causa degli ordini di scuderia che in molti vorrebbero veder attuati dalla Ducati, Enea rischierebbe di perdere il mondiale per 5 punti ad esempio”. Loris, successivamente, ha approfondito la questione, evidenziando come il pilota del Team Gresini, quattordicesimo nelle prime libere in Giappone, sia ancora in piena lotta: “Mancano 125 punti da distribuire e matematicamente Bastianini può ancora essere campione. Penso che ora non ci sia bisogno di imporre alcun ordine per aiutare Pecco, al massimo per non infastidirsi a vicenda. Enea in questo momento deve correre per sé stesso, Ducati non dovrebbe fermarlo. Poi, magari dopo la Thailandia, si studierà la situazione e si deciderà di conseguenza”.