Aprilia ha approfittato della pausa dalla MotoGP per un weekend sul circuito di Misano, invitando piloti e addetti ai lavori per un’altra edizione dell’Aprilia All Stars. Protagoniste indiscusse le sportive di Noale, a celebrare una stagione che - a giudicare dalle prime tre gare dell’anno - sembra già quella della svolta. Tra i tanti ospiti invitati per i due giorni a Misano c’era anche Loris Capirossi, che ha girato con la MotoGP a meno di un secondo da Aleix Espargarò. Lo abbiamo intervistato per parlare della stagione appena iniziata, delle decisioni sempre più controverse della Race Direction e dei protagonisti del motomondiale. Ecco cosa ci ha raccontato.
Chi ti ha stupito di più in queste prime tre gare del 2021?
“Beh, devo dire che quest’anno il campionato è molto equilibrato. Non c’è in particolare un pilota che mi ha stupito di più. Abbiamo avuto vincitori diversi, una Yamaha che è partita subito fortissimo con tre vittorie su tre gare, due Fabio e una Maverick. Abbiamo l’Aprilia, che ha fatto un’evoluzione importante sulla moto 2021 e Aleix si sta dimostrando competitivo, arriva a fine gara con un distacco minimo dal primo e quindi sono pronti per fare il risultato vero. Ducati è partita con Zarco, e penso che Miller abbia avuto un po’ di sfortuna. Martin forse è stata la sorpresa del campionato, anche se la gara successiva ha fatto il botto. E poi Pecco Bagnaia è in crescita costante, sta andando veramente molto forte, è padrone della sua moto e l’ha dimostrato già in due piste diverse. Ora aspettiamo Jerez, ma già l’anno scorso era andato molto forte lì. Io penso che lui sarà uno dei candidati importanti. Ma la vera sorpresa è stata rivedere Marc Marquez in pista”.
A proposito, che idea ti sei fatto del ritorno di Marc Marquez?
“Io ho parlato spesso con lui quando era a casa per capire come stava, devo dire che onestamente dopo le prove pensavo che la gara per lui sarebbe stata molto più difficile. Invece è stato bravissimo, ha gestito molto bene il fatto di non essere protagonista lì davanti e ha finito la gara in modo onorevole. E penso che le sue condizioni non siano ancora perfette, ma penso che presto rivedremo di nuovo il vero Marc Marquez”.
Ultimamente si parla molto delle qualifiche Moto3, dove le cose non sembrano funzionare. Quale pensi possa essere la soluzione? Saresti per una Superpole (come vorrebbero i team ma non lo spettacolo), per ingressi scaglionati (come ha suggerito Paolo Simoncelli) o per multe più severe ai piloti e ai team?
“Gli stewart a livello di severità hanno cambiato marcia per il 2021, sono molto più severi. Hanno fatto penalizzazioni importanti e fatto partire dalla pit lane tanti piloti. Ma sembra che le cose non cambino. Io non dò solo la colpa ai piloti, ma anche ai team manager. Perché tante squadre sono fuori in pit a guardare quando partono i piloti veloci per far partire anche i propri piloti. Questo crea seri problemi… ma allo stesso modo ci sono squadre che lavorano benissimo, che si concentrano per mandare fuori i piloti insieme e fare i tempi. La soluzione potrebbe davvero essere la superpole, il problema è il tempo: perché se facciamo così con tutti i piloti della Moto3 c’è bisogno di tanto di quel tempo che diventa difficile inserirlo nel programma che abbiamo. Ad ogni modo stiamo pensando a delle soluzioni e quella potrebbe essere un’idea”.
A proposito di Race Direction: in molti hanno criticato le scelte di Freddie Spencer e soci a Portimaõ, cosa ne pensi del giro cancellato a Maverick Vinales (che ha soltanto sfiorato il “verde” in qualifica) e all’altro giro cancellato a Pecco Bagnaia?
“Su questo c’è stata molta discussione. Per quanto riguarda i due giri cancellati a Pecco il regolamento è molto chiaro: il problema di base è che effettivamente le bandiere c’erano, ma se non le ha viste è perché forse non erano nella posizione giusta perché i piloti la devono vedere. Però il regolamento dice che a prescindere dal fatto che un pilota la veda o meno, il giro viene cancellato. Purtroppo in quell’occasione ci è andato di mezzo Pecco, e mi dispiace moltissimo, però questa è la regola. Per quanto riguarda Maverick invece da quest’anno le regole sono cambiate, se c’è una gomma fuori dal cordolo il giro viene cancellato. Ci sono dei sensori, ma nella curva in cui è uscito lui non c’erano, tuttavia erano presenti diverse telecamere e delle persone a lavorare su quel punto. Certo, può sembrare estremo, però c’è sempre un punto di partenza in tutto e penso che quando sarà capito da tutti verrà vissuto meglio”.
Valentino Rossi continua ad accusare mancanza di grip al posteriore, non guida la moto come vorrebbe ed i risultati sono difficili da mandare giù, tuttavia lui sembra sempre abbastanza sereno. Come la vive, secondo te, Valentino Rossi?
“Io lo conosco molto bene Vale, secondo me lui è fortissimo. Perché se andare piano vuol dire prendere tre o quattro decimi dal primo non è andare piano. Finire la gara a sette secondi dal primo nemmeno. Però purtroppo sono tutti molto vicini e lui non è ancora riuscito a trovare il feeling che vuole sulla sua Yamaha e quindi si trova in difficoltà. Lui secondo me mostra di essere sereno perché affronta così le cose, è una persona serena che fa quello che gli piace. Ma da pilota e da amico penso che dentro di sé non sia così. Un campione del suo livello non può essere felice, lui vuole arrivare davanti e ha tutto il potenziale per poterlo fare”.
C’è chi dice che dovrebbe lasciare e chi invece vorrebbe che tenesse duro ancora per un po’. Da appassionati però è impossibile non volerlo vedere ancora lì davanti.
“Anche io da amico e da tifoso vorrei vederlo lì a combattere. Lui ha la fortuna di allenarsi con piloti giovani nella sua Academy, quindi lo spirito è sempre giovane. Purtroppo la realtà dei fatti è che gli anni passano per tutti, però lui finché ne avrà voglia è giusto che possa continuare”.