La notizia arriva con una potente eco dalle Alpi Francesi, ma la colonna sonora è l'italianissimo Inno di Mameli: l'azzurra Federica Brignone ha vinto ieri la combinata ai Mondiali di sci di Meribel, riportando la vittoria in una delle più antiche gare di sci alpino alpino che non era mai stata vinta da un'atleta femminile della Nazionale Italiana. Solo il mitologico Gustav Thöni, nella classifica maschile, ha mai vinto ai Mondiali la combinata: la gara computa le due classifiche e i risultati di due specialità di sci alpino, per i mondiali è il Super G, che è un gigante ampio e con velocità intorno tra gli 80-100Km/h, insieme allo Slalom Speciale, la specialità più tecnica e rapida dello sci alpino, dove le porte sono posizionate a pochi metri di distanza e anche in linea retta, con la disposizione "a pettine".
A Meribel, nel cuore d'oltralpe francese, la valdostana Federica Brignone ha inaugurato la competzione iridata con una medaglia d'oro in una gara che ha visto la clamorosa uscita di scena a poche porte dal traguardo della campionessa in carica e favorita, l'americana Mikaela Shiffrin. Federica Brignone, già bronzo olimpico della specialità a Pechino 2022, si era portata avanti con una straordinaria discesa in supergigante terminata al primo posto della classifica. L'atleta italiana si è infilata come un serpente tra i pali stretti, guadagnando preziosi decimi contro le avversarie e si è ieri commossa di gioia quando è salita sul podio, per l'eclatante avvio dell'Italia ai Mondiali di Sci Alpino, di cui la squadra femminile. Federica Brignone ha 32 anni ed è nata a Milano, ma è figlia di un ingegnere diventato maestro di sci e di Maria Rosa 'Ninna' Quario, anch'ella ex azzurra e attualmente giornalista. Attualmente Federica Brignone è l'atleta più longeva dello sci italiano e ha iniziato a vincere 12 anni fa con un argento in Slalom Gigante. Ad oggi il personale palma res annovera il record italiano femminile di podi: 53, nonché di vittorie: 21. Ma l'impresa ai Mondiali di Sci 2023, porta la 'Fede' nell'albo d'oro della combinata, abbinamento di specialità con cui la 32enne azzurra ha sempre avuto un feeling particolare.
L'unico altro sciatore italiano che detiene una vittoria nella combinata dei Mondiali di Sci è il mitologico Gustav Thöni, classe 1951. Fino all'exploit in terra di Francia dell'atleta azzurra, nessun italiano era mai riuscito a portare a casa la combinata dei Mondiali: solo Thöni, praticamente mezzo secolo fa, nell'epoca in cui andavano di moda i capelli lunghi coi basettoni: 1972 e 1976. Nemmeno l'italianissimo Alberto Tomba, che tutt'oggi è annoverato come il quarto sciatore al mondo per numero di gare vinte in competizioni di sci alpino, è mai riuscito ad eccellere nella particolare specialità che somma due gare. Infatti "Tomba la bomba" andava fortissimo in Slalom Speciale e in Slalom Gigante, non tantissimo in Super G e non partecipava alle competizioni di Discesa Libera, la più veloce e pericolosa tra le specialità tecniche dello sci alpino: l'Albertone nazionale non ha mai potuto concorrere alla combinata.
La vittoria di Federica Brignone è un boost per uno degli sport che (ahinoi) è diventato minore per enne motivi, tra cui: gli altissimi costi per la pratica, sia amatoriale che agonistica, nonché il prezzo della crisi energetica nelle località montane e i cambiamenti climatici, il cui lampante effetto è l'assenza di neve sia sulle Alpi che tra i tondeggianti monti degli Appennini. Il futuro prima era meglio: poco prima che Federica Brignone venisse al mondo, ai Giochi olimpici invernali di Calgary in Canada del 1988, il primo canale dell'emittente nazionale, Rai1, interruppe lo svolgimento del Festival di Sanremo, la cui edizione 2023 inizia proprio oggi, così da permettere a tutti i cittadini italiani di seguire in diretta nazionale le gesta sportive di Alberto Tomba nella gara di Slalom Speciale. E quella del 27 febbraio fu una prestazione d'oro, dopo una prima manche che Tomba aveva concluso al terzo posto: una rimonta al sordo tonfo dei paletti sulla neve, durante la seconda manche, che fu seguita da milioni di telespettatori e che valse all'atleta orginario dell'Emilia Romagna i sei centesimi di vantaggio e la seconda medaglia d'oro olimpico. Ma era un Pianeta in cui essere degli “eroi” non corrispondeva a ricercare il consenso altrui per un qualche specifico e personalissimo problema di salute: non si piangeva sul display dello smartphone per una verruca. Forse perché le gesta eroiche valevano ben più di un post con una borsa di Gucci o uno smalto per unghie maschili. Ed è per questo che la conquista del gradino più alto del podio dei Mondiali 2023 da parte di Federica Brignone è tanto galvanizzante quanto storicamente importante.