Francesco Bagnaia veniva dal miglior venerdì dell’anno: veloce subito, veloce sempre. Merito di una modifica sulla moto, una così interessante che “se dico cosa abbiamo fatto gli altri mi copiano”. Poi arriva la Q2 e lo spaventoso 1’29”919 di Jorge Martín, giro record senza criterio a cui Bagnaia prova a rispondere per mettersi prima in seconda posizione e poi nella ghiaia durante un altro tentativo in casco rosso. Niente di grave, se non fosse che la moto rischia di prendere fuoco e Pecco le scarica addosso un estintore.
Questo ha significato riparare la moto e non avere il tempo per provare che fosse tutto a posto, motivo per cui la squadra ha preferito trasferire il setting sulla seconda moto e dare quella a Bagnaia. Da lì però non ha funzionato niente, Pecco ha prodotto la peggior partenza possibile e corso due giri, per poi finire lungo alla Chemin aux Boeufs e decidere di tornare al box così. D’altronde i punti sarebbero stati comunque zero e girare così, se sai di avere una moto perfetta parcheggiata nel box, diventa difficile anche per un asceta.
Lui, al backdrop per le interviste di Sky, cerca di mantenere la calma, anche se la tensione è altissima: “Dopo la scivolata di questa mattina siamo dovuti passare alla seconda moto e qualcosa non ha funzionato già dal giro di ricognizione. Durante la gara i primi due giorni… c’era qualcosa di stano, analizzeremo i dati e proveremo a capire”. E poi ancora: “I meccanici stanno facendo un ottimo lavoro, come al solito. L’unica cosa che abbiamo potuto vedere sono i dati e la moto si comportava in un modo molto particolare… è anche difficile per loro capire da cosa può essere stato causato, anche perché la moto non ha avuto botte o altro, è semplicemente la seconda. Non dovrebbe succedere però ogni tanto capita”.
È vero che Jorge Martín e la sua squadra il rischio di schierarsi per la Sprint senza aver testato la moto lo hanno preso mentre nel box del campione del mondo no, ma non è detto che le due situazioni siano comparabili: la Desmosedici di Pecco potrebbe aver richiesto di sostituire componenti diverse, più “vitali” o critiche. Bagnaia, comunque, spiega che il cambio moto di base non lo disturba più di tanto: “Di solito usi la moto con cui hai girato un po’ di più durante il weekend. In questo caso abbiamo preferito salire sull’altra anche perché di solito io non sono uno che ha questi problemi, riesco ad essere veloce con entrambe. Evidentemente oggi c’è qualcosa da considerare meglio. La squadra sta lavorando tantissimo ma sarà difficile perché tante cose non si vedono dai dati. Probabilmente era talmente grosso il limite che si vedrà”.
Di sicuro l’ammissione nella conferenza stampa del giovedì (“amo qualifiche e gara della domenica, odio la Sprint”) continua ad avere un senso. Così come la battuta di Mauro Sanchini, che durante la diretta Sky trova un modo di ricordargli che con uno zero di sabato ha sempre fatto grandi cose. Lo sanno bene i ragazzi del suo fan club: “Come diciamo da queste parti, domenica è domani”.
A giudicare dalle premesse, dal meteo incerto e dagli ultimi appuntamenti di questa MotoGP, la domenica di Le Mans ha tutto quello che serve per restare a lungo nella memoria della gente.