Per Max Verstappen il rientro dalle vacanze nella seconda parte di stagione era ancora più speciale che per il resto della griglia, perché a Zandvoort l’olandese è di casa e lo aspettavano migliaia di tifosi arrivati da tutto il suo paese. L’obiettivo era quindi quello di riprendersi la sua nomina preferita, quella del dominatore di un weekend così importante, per tornare ad avere tutti gli occhi su di sé. Invece, anche sul circuito di casa la monoposto di Max Verstappen ha faticato a tal punto di permettergli sì, una seconda posizione, ma con ben ventidue secondi di distacco dal vincitore Lando Norris, segno di un grande problema per la Red Bull: così il mondiale scappa e corre dritto nelle mani della McLaren. Ma soprattutto, com'è possibile che la vettura che nel primo quarto di stagione ha vinto e dominato adesso si ritrova a dover rincorrere gli altri?
A conti chiusi, una volta terminato il gran premio, dalle parole di tutti gli intervistati di casa Red Bull emerge sempre lo stesso concetto: lo sviluppo della RB20 è andato storto e il tempo per rimediare è davvero poco, con solo nove gare rimanenti alla fine della stagione. L’addio di Adrian Newey ha significato una grande perdita prestazionale, perché Pierre Waché non è riuscito a portare avanti il suo lavoro al 100% e, da quello che dicono le classifiche, la Red Bull non è più la prima forza assoluta. Si continuano a fare passi indietro, ricercando le soluzioni tecniche presentate nel passato e sempre diverse tra compagni di squadra, che anche questo weekend avevano due tipologie di fondo diverse, come ha svelato Jos Verstappen, che ormai ha perso tutta la fiducia nei confronti del progetto di Christian Horner.
Quindi la Red Bull sembra in alto mare almeno dal lato tecnico e, le ulteriori analisi del team, hanno svelato anche quanto sia stato sbagliato l’assetto scelto per l’olandese - con una configurazione troppo carica che lo ha visto anche più lento del suo compagno di squadra Checo Perez in alcuni momenti - che poi non è riuscito ad estrarre il massimo delle prestazioni della vettura, mai reattiva nei suoi confronti. “In radio l’ho detto un sacco di volte che la macchina non rispondeva ai miei input. Non ne ero nemmeno sorpreso, ma è difficile adesso capire il perché” ha detto il tre volte campione del mondo alla tv britannica. Infatti, nonostante Verstappen sia riuscito a prendere la testa della corsa all’inizio del gran premio, Lando Norris ci ha messo poco a raggiungerlo e a portargliela via, con una superiorità quasi spaventosa per il box del campione in carica. La consapevolezza all’interno del team c’è, ed è un bene visti gli spiriti passati un po’ rocamboleschi in radio tra il muretto e l’olandese, con Horner che questa volta alla fine della gara lo ha quasi consolato dicendogli che ha fatto il massimo che poteva limitando i danni, ma adesso serve una buona strategia a 360 gradi e tanta rapidità nel realizzarla prima che sia troppo tardi.
Sono 70 i punti che separano Lando Norris da Max Verstappen, tranquillamente recuperabili nella seconda parte della stagione, e la squadra di Milton Keynes deve attrezzarsi per attaccare, soprattutto considerate anche le buone prestazioni di Mercedes e Ferrari, che potrebbero mettersi in mezzo nella lotta al titolo dei due. “Sapevo già che non avrei vinto dal venerdì, dopo le qualifiche ne ero quasi certo. Io comunque le ho provate tutte e infatti in partenza mi sono subito portato davanti” dice Verstappen. “Fin da subito però ho capito che non sarebbe stato fattibile, quindi è andata come è andata. Una volta che Lando è passato in testa vedevo che in alcuni momenti ero veloce, ma comunque lontano per via del grande gap di vantaggio, un po’ nella terra di nessuno” ha continuato l’olandese, che per la prima volta è sembrato più tranquillo nell’accettare il risultato negativo di questa gara.
Di Lando Norris invece dice: “il divario da Lando è stato tantissimo ed è una cosa che ovviamente non mi piace vedere. Dobbiamo ricominciare a vincere le gare, altrimenti sarà davvero difficile rimanere davanti in entrambe le classifiche”. E gli fa eco anche Christian Horner, che “la McLaren ci ha dato sicuramente del filo da torcere, ma abbiamo imparato tanto in questa gara. Adesso dobbiamo capire cosa non va ma continuare comunque a collezionare il massimo dei punti possibile e, in questo caso, era il secondo posto”. “Essere battuti con un distacco di 22 secondi ovviamente non ci fa piacere” ha continuato il team principal, “ma ci fa anche capire che quando la macchina è preparata per bene come all’inizio dell’anno possiamo farlo anche noi. Non siamo spaventati”.
Max Verstappen è separato da Lando Norris da soli 70 punti, che il britannico può recuperare in poco tempo se continua ad essere competitivo così. La Red Bull invece, nel campionato costruttori, ha soltanto 30 punti di vantaggio dalla McLaren, che a differenza della squadra di Helmut Marko può contare anche sul suo secondo pilota, mentre Checo Perez è ancora in alto mare e mai concreto quanto Verstappen. Per l’olandese la sfida si raddoppia, perché ha tutto sulle sue spalle contro la coppia Norris-Piastri che è una macchina da guerra nella raccolta punti. Adesso sarà tutto da decidere a Monza, che accoglierà il circus già nei prossimi giorni in attesa del primo verdetto sui nuovi cambiamenti del tracciato, con la responsabilità di essere lo scenario che potrebbe vedere la classifica ribaltarsi. E in casa Red Bull devono augurarsi di avere solo avuto un weekend storto, perché nei pressi della McLaren ci sono solo sorrisi e grandi progetti per i prossimi appuntamenti.