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Ma davvero i piloti non si sono arrabbiati per il calendario 2026 della MotoGP? Ecco come Ezpeleta ha trasformato l’amaro in dolce

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

27 luglio 2025

Ma davvero i piloti non si sono arrabbiati per il calendario 2026 della MotoGP? Ecco come Ezpeleta ha trasformato l’amaro in dolce
La MotoGP ha svelato il calendario 2026, confermando 22 gare e introducendo il ritorno del Gran Premio del Brasile come novità principale. Carlos Ezpeleta, responsabile sportivo della Dorna, ha definito il programma “uno dei migliori degli ultimi anni”, sottolineando l’importanza strategica del mercato brasiliano e la struttura ottimizzata per ridurre lo stress delle squadre. Tuttavia, la domanda rimane: davver i piloti hanno accolto con favore un calendario così fitto?

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Il Brasile, assente dal 2004, farà il suo ritorno sul circuito Ayrton Senna di Goiania come seconda tappa del calendario, sostituendo il Gran Premio d’Argentina a Termas de Rio Hondo. E’ la notizia di punta, per altro già annunciata, dentro la notizia (che invece è di queste ore) della pubblicazione del calendario della MotoGP 2026. 22 gare da fine febbraio a fine novembre (Dorna aveva promesso ai piloti di impegnarsi per provare a ridurre), più i test e un paio di eventi a cui i piloti dovranno necessariamente essere presenti. A leggerlo viene da dire che no, i piloti non digeriranno mai un calendario così fitto, ma la verità è che l’hanno già digerito e pure senza fiatare.

“La prima cosa è che siamo contenti – ha detto Carlos Ezpeleta prima di spiegare come è riuscito nel mezzo miracolo di sedare i mal di pancia prima ancora che diventassero pubblici - Pensiamo che sia uno dei migliori calendari che abbiamo realizzato negli ultimi anni. E spero che sia un’iniziativa che le persone della famiglia MotoGP accoglieranno bene. La novità più importante è ovviamente il Brasile. È un mercato importante per lo sport e in cui sentiamo di avere un grande potenziale”. La stagione inizierà in Thailandia a fine febbraio e si concluderà a Valencia a novembre, mantenendo una struttura simile a quella del 2025, ma con spostamenti chiave: i GP di Gran Bretagna e Austria sono stati posticipati rispettivamente ad agosto e settembre.

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Tra le modifiche più significative introdotte per non far agitare troppo i piloti, c’è l’eliminazione delle triple. “Niente triplette l’anno prossimo e questo sarà ben accolto-ha detto ancora Carlos Ezpeleta al canale ufficiale della MotoGP - Il calendario di quest’anno è il primo da molto tempo a non prevedere gare triple, una scelta fortemente voluta da team e corridori”. Un altro pilastro del programma è la pausa estiva, che durerà quasi un mese tra il Gran Premio di Germania (10-12 luglio) e quello di Gran Bretagna (7-9 agosto). “Era una delle cose promesse ai piloti, una pausa estiva decente - ha aggiunto Ezpeleta - Non sarà possibile tutti gli anni, ma penso che ci siamo riusciti per il 2026 e penso che tutti potranno godersi una bella vacanza estiva l’anno prossimo”.

Tra le altre novità, il Gran Premio del Qatar tornerà in notturna (10-12 aprile), mentre l’Argentina è stata esclusa ma dovrebbe rientrare nel 2027 a Buenos Aires. La Thailandia aprirà la stagione a febbraio, con un trasferimento in una nuova città rispetto a Bangkok. Le gare consecutive, come quelle di Catalogna e Italia a fine maggio, o Repubblica Ceca e Olanda a giugno, rimarranno una costante. Idem Misano a settembre. Nonostante l’ottimismo di Ezpeleta junior, però, la domanda sul carico di lavoro dei piloti resta aperta. Con 22 appuntamenti, tra cui otto gare consecutive e un sindacato dei piloti che starebbe per nascere, viene da chiedersi se il 2026 non resterà solo l’esperimento di una stagione. Carlo Ezpeleta sembra certo del contrario e, anzi, ha già fatto sapere che ci sarà pure un 23esimo appuntamento che in verità sarà il primo in assoluto: un grande evento di presentazione della MotoGP 2026. “A breve – ha detto – faremo sapere dove si svolgerà la grande cerimonia inaugurale”.

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