La Honda fa fatica perché Marc Marquez non ha potuto svilupparla come avrebbe voluto a causa dell’infortunio al braccio rimediato a Jerez nel 2020. E’ opinione comune, ma Pol Espargarò non la pensa affatto così. Anzi, più che agli oggettivi limiti di Marc Marquez, punta il dito verso il Covid19. “I giapponesi hanno preso il Corona Virus più seriamente degli europei – ha spiegato - Ovviamente, di conseguenza, hanno sofferto più dei produttori europei durante il periodo Covid. Mentre i produttori residenti in Europa hanno fatto un grande passo avanti nel loro sviluppo, i giapponesi hanno avuto i loro problemi". Insomma, i giapponesi sono stati buoni a casa, mentre gli europei no. Ora, senza entrare nel merito dell’Espargarò-pensiero, il punto di vista può anche risultare interessante. Perché, di fatto, racconta di una Honda che non è affatto dipendente da Marc Marquez, ma che semplicemente ha dovuto fare i conti con problemi di natura diversa. Resta da capire, ora, se può bastare una doppietta (anche abbastanza fortunosa) rimediata al GP dell’Emilia Romagna, a Misano, per avere certezze che possa essere effettivamente così.
E’ chiaro, comunque, che all’interno del Team Repsol la festa è stata grande e Pol Epargarò adesso sembra aver messo nel mirino, come avversario da battere, proprio Marc Marquez: “Marc se la cava sorprendentemente bene nei primi giri – ha aggiunto - sorpassando molti piloti con il serbatoio pieno. È ancora difficile per me al momento, ho bisogno di più esperienza sulla moto. Sa anche come usare correttamente i freni durante i sorpassi, a me adesso ci vuole troppo tempo per sorpassare, ma sto crescendo”. Una crescita, effettivamente, si è vista e un podio non arriva mai solo per caso, con Espargarò che, però, ha avuto dalla sua anche una confidenza in più sulla RC213V maturata proprio sul circuito di Misano Adriatico: “Durante i test di Misano di qualche settimana fa, mi sono concentrato sul miglioramento del grip della ruota posteriore – ha concluso - Alla fine, con questo pacchetto, sono stato in grado di guidare come sono abituato. Questo pacchetto non ha funzionato bene in America, ad esempio, motivo per cui ho fatto una brutta gara lì. Tutto si è riunito invece a Misano. Il mio momento migliore del weekend è stato quando ho guidato un tempo nella FP3 bagnata che mi ha portato direttamente in Q2. E poi partire dal quarto posto, metà gara era già fatta. Perché quando parti da questa posizione il ritmo dei ragazzi davanti a te è più alto, tutto è più fluido e facile rispetto a quando arrivi da dietro”.