Il legame viscerale che lega i senesi al Palio è quasi ineffabile, certamente arduo da descrivere con poche migliaia di caratteri a disposizione. Se ci pensate è, almeno in teoria, paradossale: una gara da poco più di un minuto che necessita di fiumi di parole per essere delineata, dipinta, immortalata. Non esiste alcuna competizione, sportiva e non, emotivamente densa come il Palio di Siena. Si tratta di amore puro, non tossico ma cieco, non deleterio ma necessario, tra ognuno dei 53 mila abitanti della città toscana e la propria contrada, un luogo fisico e spirituale sacro che trascende ogni altra cosa. I risultati di un anno e le emozioni del successivo verranno definiti da due “carriere” da sessanta secondi l'una. Ma il Palio è anche il sogno di chi lo permette, di chi lotta una vita per poter calcare assieme al proprio cavallo, vera divinità nei giorni di Palio (tanto per rispondere agli scemi che urlano al maltrattamento), il tufo di Piazza del Campo. E' la missione di vita di chi aspira a percorrere al massimo, ad ogni costo e mosso da un ardore sovrumano, le curve di San Martino e del Casato, come il giovane Diego Minucci (19 anni) arrivato vicino ad esordire con Zenis nel Drago. I fantini, sin da giovani, si impegnano, a suon di sacrifici e fatica, per poter scalare la cosiddetta “provincia”, niente meno che la gavetta a cui è destinato qualsiasi ragazzo che brami Siena.

Allo steso modo i “contradaioli” dedicano la propria esistenza al desiderio di vincere, spinti da quell'adrenalina tipica di chi consacra la propria vita ad una causa sportiva, inseguendo un obiettivo che spesso tarda ad arrivare, come nel caso dell'Aquila a secco dal 1992, ma che, quando arriva, ripaga di tutti gli sforzi e le lacrime del passato. Tuttavia, non di rado, il Palio può anche risultare crudele per i suoi stessi atleti, che a volte, giunti ad un soffio dal montarlo, si vedono ostacolati dalla sorte o dalle scelte dei capitani. E' il caso proprio di Minucci, a cui la contrada del Drago ha preferito Andrea Coghe, o di Carlo Sanna, infortunatosi nelle prove e sostituito, per scelta della contrada del Bruco, dal giovane Mattia Chiavassa, che disporrà di un'ottima chance sul debuttante Diamante Grigio, o ancora di Alessandro Cersosimo, al quale la Tartuca nella serata di ieri ha preferito Antonio Siri.

In ogni caso, quello a cui assisteremo stasera alle 19:30 sarà il Palio dell'Assunta, ultimo dei due appelli del 2025 per portarsi a casa il drappo. I favoriti, come ormai accade da molti anni, saranno i fantini Giovanni Atzeni detto Tittìa (a caccia del record di 15 palii), e Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, rispettivamente 11 e 5 palii in bacheca. A rendere ancora più tesa la loro battaglia, sarà l'accesa rivalità tra la contrada dell'italo-tedesco e del pistoiese, rispettivamente monte di Civetta e Leocorno. Bartoletti avrà a disposizione Benitos, campione del palio d'agosto 2024, mentre Atzeni tenterà di replicare, assieme al suo Diodoro, la vittorioso carriera dello scorso luglio, passando dal bianco verde dell'Oca al bianco arancio del Leocorno, il cui ultimo trionfo risale all'agosto 2022, ottenuto proprio in tandem con Tittìa. Ad anelare al drappo, con buone possibilità, saranno anche la contrada di Valdimontone, riconoscibile dall'emblematica giubba rosa, che schiererà il binomio Giuseppe Zedde - Anda e Bola, e la contrada della Pantera, che conterà sull'esperienza di Dino Pes e Viso d'Angelo.
Questo il campo completo delle 10 (su 17) contrade partecipanti con i colori delle giubbe, fantini e cavalli:
- Leocorno (bianco e arancio) con Giovanni Atzeni detto Tittìa e Diodoro
- Civetta (rossonera) con Jonatan Bartoletti detto Scompiglio e Benitos
- Valdimontone (rosa) con Giuseppe Zedde detto Gingillo e Anda e Bola
- Giraffa (bianco e rossa) con Elias Mannucci detto Turbine Ungaros
- Tartuca (giallo e blu) con Antonio Siri detto Amsicora su Entu de Pietra Ulpu
- Aquila (gialla) con Andrea Sanna detto Virgola e Diosu de Campeda
- Drago (rosso e verde) con Andrea Coghe detto Tempesta e Zenis
- Pantera (rosso e blu) con Dino Pes detto Velluto e Viso d'Angelo
- Bruco (giallo e verde) con Mattia Chiavassa detto Tambani e Diamante Grigio
- Onda (bianco e azzurra) con Sebastiano Murtas detto Grandine e Veranu
Ad ogni modo, risulterà fondamentale osservare l'ordine di entrata nei canapi, che definirà le posizioni delle due coppie di rivali: Pantera e Aquila, Leocorno e Civetta. Sarà determinante, poi, la contrada di rincorsa che, di fatto priva di possibilità di vittoria, deciderà di entrare in base alle proprie convenienze e ai propri accordi, magari presi proprio nei minuti antecedenti la mossa. La diretta dell'evento, col corteo storico, sarà su La7 a partire dalle 17:15, mentre l'ingresso in piazza dei cavalli è previsto per le 19:30.

