Nella scherma la tecnologia svolge un ruolo fondamentale, più di quanto in molti si potrebbero aspettare da uno sport antico e storico come questo. Gli atleti sono ingatti collegati a un apparecchio segnalatore che indica all’arbitro la stoccata, rendendo più oggettivo l'esito della competizione. Ma come funziona il sistema che accende le luci rosse e verdi e che “fischia” ogni volta che arriva una stoccata? Vediamolo insieme.
Partiamo dal presupposto che, da anni, la scherma è elettrificata: lungo la lama delle tre armi, infatti, scorre un sottile filo di rame che è bloccato in un incavo dell’acciaio. Questo filo congiunge la punta della lama (o, nel caso della sciabola, l’intera lama), che di fatto è un pulsante, alla presa di coccia (quella parte dell’arma che protegge la mano dello schermidore). Sotto la divisa ogni schermidore ha nascosto un cavo elettrico, chiamato passante (perché letteralmente passa all’interno della manica e lungo la schiena dell’atleta), che si collega con un’estremità all’arma e con l’altra al rullo a fondo pedana.
A contatto (e pressione) della punta contro il corpo dell’avversario, il circuito si chiude e si accende la luce colorata corrispondente all’atleta che ha toccato. Nel caso della sciabola e del fioretto, invece, il passante ha anche una terza estremità con presa a coccodrillo che si aggancia all’indumento chiamato impropriamente “giubbetto elettrico”, che essendo realizzato con un filo in una lega conduttiva ha quella caratteristica colorazione argentata e serve a far sì che soltanto i tocchi sulla parte elettrificata facciano accendere la luce colorata, mentre quelli in bersaglio non valido fanno accendere la luce bianca. Per anni, nelle più importanti competizioni internazionali come i campionati europei, i mondiali e anche i giochi olimpici, l’azienda STM forniva apparecchi di comunicazione wireless tra atleti e apparecchi segnalatori. Il rullo a fondo pedana, quella bobina di cavo attaccata al passante dello schermidore che lo collegava fisicamente all’apparecchio segnalatore, era dunque bypassata da un sistema che, praticamente in ogni assalto, faceva accendere la luce bianca senza motivo (quella del bersaglio non valido o del falso contatto elettrico).
Il sistema wireless in realtà comportava più svantaggi che migliorie: non faceva risparmiare tempo, chiedeva in continuazione l’intervento del tecnico per resettare il sistema di segnalazione ogni cambio pedana o ogni volta che c’erano problemi tecnici (praticamente sempre) ed era anche più pesante della presa del rullo a cui gli atleti collegano il passante.
Come se non bastasse, a Il rullo a fondo pedana non comporta alcun fastidio per lo schermidore, se non quello che a volte può scappare di mano mentre lo si collega al passante: il cavo in realtà non è pesante, anche se ha un sistema a molla per il riavvolgimento non tira fisicamente gli atleti e, soprattutto, essendo un cavo elettrico non ha alcun motivo per dare problemi tipo segnalazioni errate o falsi contatti.
Ecco dunque come fanno gli arbitri a capire chi ha messo a segno la stoccata anche nei momenti più concitati. D’altronde l’elettrificazione nella scherma, presente ormai da anni, fa parte di un’evoluzione tecnologica di questo sport che, però, a volte non porta vantaggi o ne porta talmente pochi che è il caso di tornare indietro (e il ritorno al caro e vecchio rullo a fondo pedana ne è un esempio).