I risultati non si vedono ancora o, se si vedono, riescono a notarli solo gli addetti ai lavori. Il dato di fatto, però, è uno: in Yamaha in un anno è mezzo è cambiato praticamente tutto. Quella squadra che sembrava in preda al delirio di onnipotenza dopo i fasti di Valentino Rossi e il mondiale vinto da Fabio Quartararo, ha totalmente rivoluzionato il modo di lavorare, superando anche l’atavica “chiusura” degli ingegneri giapponesi che in passato aveva preoccupato anche lo stesso Valentino Rossi. Dal 2025 non ci sarà più Lin Jarvis, ma l’inglese ha di fatto firmato il cambiamento prima della meritata pensione. Chi arriverà al suo posto, al momento, non è noto. Quello che è noto, invece, è che resterà sicuramente Maio Meregalli.
C’era negli anni d’oro, c’è ora che Yamaha soffre e ci sarà in futuro. Tra l’altro con la certezza che ormai il gap tecnico con le moto europee è quasi colmato. Ok, dovrà essere la pista a dirlo, ma se è vero – come sembra – che Yamaha farà esordire già dal prossimo anno un nuovo motore V4, senza aspettare il nuovo regolamento che sarà legge dal 2027, è più che possibile che i sorrisi ostentati dai vari Quartararo siano più che giustificati. Lo stesso pilota francese da qualche settimana sembra più sereno e ha anche dichiarato che in Yamaha adesso è tutto un altro mondo, soprattutto dopo l’arrivo di Max Bartolini da Ducati. Ma allora perché non cominciano a arrivare i risultati anche in pista?
A questa domanda ha provato a rispondere proprio Maio Meregalli. “Non possiamo dimenticare che ci sono anche gli altri e che la concorrenza è tanta e agguerrita – ha spiegato a Motorsport Total – Sicuramente le concessioni ci hanno aiutati, ma siamo stati anche un po’ sfortunati, perché il meteo con cui abbiamo fatto i conti nei test in più non ci ha permesso di lavorare su tutto ciò a cui volevamo lavorare. Di cinque giorni di test ne abbiamo utilizzato in maniera piena solo uno, a Valencia, la settimana prima di Assen. Tanto che sul circuito olandese abbiamo subito portato le nuove soluzioni provate: prima non sarebbe mai successo. E’ esattamente questo il grande cambiamento".
Nel frattempo in casa Monster Energy il lavoro non ha riguardato solo la M1, ma pure l’intera struttura racing, con un investimento significativo da parte di Yamaha che ha portato alla conferma di Fabio Quartararo, con il mega ingaggio da 12 milioni di Euro a stagione, e verosimilmente anche alla conferma di Alex Rins (ormai manca solo la firma), oltre al ritorno di una squadra satellite con Pramac. “Tutto – ha concluso Meregalli – è iniziato circa un anno e mezzo fa. quando abbiamo iniziato a lavorare con gli europei sullo sviluppo del motore. Poi abbiamo stretto una collaborazione con Dallara per migliorare l'aerodinamica, abbiamo assunto due ingegneri tra cui Massimo Bartolini, che è il nostro nuovo responsabile della tecnologia. Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Ma sono felice di dire che abbiamo fatto chiaramente un passo avanti. Certo, le concessioni significano più lavoro per noi, ma sono ci danno anche l’opportunità di accelerare lo sviluppo”.