Aragon, come il Sachsenring, è la sua pista e lui, Marc Marquez, non intende abdicare, neanche adesso che è un re ferito. Lo ha dimostrato anche questa mattina, quando è sceso in pista per le FP1 facendo registrare da subito il miglior tempo e restando davanti a tutti fino alla fine del primo turno di libere. E, giusto per mettere le cose in chiaro, ha pure tentato un time attack con gomme da tempo che hanno fatto fermare il cronometro su un giro record. L’unico che ha provato a rispondergli è stato il campione del mondo in carica, Joan Mir, che però è rientrato nei box decisamente ridimensionato nelle ambizioni dopo aver chiuso il suo giro con quasi un secondo di distacco dal Cabroncito.
“Non sarà il solito Aragon – aveva detto Marc Marquez – Il passato non deve ingannare perché se è vero che al MotorLand ho quasi sempre vinto, è altrettanto vero che la mia condizione fisica, attualmente, è quella che è e che la moto ha ancora qualche problema da risolvere”. Al momento, però, sembra che il suo feeling con il circuito spagnolo sia più forte di qualsiasi ostacolo e la velocità con cui oggi è piombato su Takaaki Nakagami, sverniciandolo nel giro veloce, è la prova che, almeno qui, Marc Marquez è lo stesso di sempre. Anzi, probabilmente ha anche una motivazione in più, perché lo spagnolo è consapevole che per uno abituato a vincere è fondamentale sfruttare ogni circostanza favorevole per alimentarsi di nuovi stimoli. “Se un giorno dovessi accorgermi di non saper più essere competitivo – aveva detto qualche settimana fa – non esiterei ad appendere il casco al chiodo”.
Adesso, però, c’è Aragon per fugare i dubbi: una pista che gli piace da sempre, che non dovrebbe sforzare troppo il suo fisico e che arriva in un momento della sua carriera che è cruciale e, probabilmente, anche definitivo riguardo al futuro. “È un circuito che mi piace, che si adatta bene al mio stile di guida – ha detto ieri in conferenza stampa - L'aspettativa non può essere la stessa degli altri anni, sarà quella di andare a vedere cosa succede durante il weekend. Sono convinto che le FP1 andranno bene, come tutti, perché mi sento fresco. Poi però bisognerà vedere come reagirà il mio corpo nel corso del fine settimana”. Non a caso oggi, subito dopo la fine delle FP1, si è toccato il braccio malandato, quasi per accertarsi che fosse tutto ok. L’infortunio che ha subito è di quelli che mettono a rischio una carriera e di questo Marc Marquez è perfettamente consapevole, tanto che nel momento di maggiore paura per il suo futuro da pilota, è ricorso all’aiuto di Mick Doohan: “La sua storia mi ha aiutato moltissimo, abbiamo parlato tanto e ho capito che devo avere pazienza”. Non ad Aragon, però, perché lì ha sempre comandato Marc Marquez e non ha alcuna intenzione di lasciarlo fare ad altri.