L’abbassatore delle MotoGP non si aggancia e, a volte, costringe a partire malissimo? Sì, è un problema che hanno tutti e che da un po', invece, non hanno più quelli di Ducati. Solo che l’abbiamo saputo solo oggi, quando, dopo il warm up ovviamente dominato proprio dal 93, nel bel mezzo di una prova di partenza, Marc Marquez s’è messo a armeggiare con la mano sinistra appena dietro la manopola sinistra. E il particolare non è sfuggito in diretta Sky a Mauro Sanchini. Il resto è stato lavoro giornalistico fatto lì nel paddock, arrivando, nel giro di pochi minuti, alla risposta definitiva su cosa avesse fatto Marc Marquez in quel frangente.

Sulla Desmosedici, come ha poi confermato Sandro Donato Grosso, c’è già da Le Mans un dispositivo che permette di agganciare l’abbassatore anche senza ricorrere al “metodo tradizionale”. È l’ultima diavoleria di Gigi Dall’Igna.
Ok, diranno i soliti complottisti, ma sta solo sulla moto di Marc Marquez? Questo, al momento, non è dato saperlo, e non è chiaro se lo utilizza anche Pecco Bagnaia o meno.

Se è stata una scoperta per gli appassionati, però, il sistema era già noto nel paddock agli avversari. “Parlando con un ingegnere di un team concorrente – ha raccontato Giovanni Zamagni a Sky – mi è stato detto che sì, in Ducati stanno lavorando sull’abbassatore già da tempo”. Non è una notizia da poco, perchè di fatto racconta lo spirito di Borgo Panigale: proseguire lo sviluppo anche di ciò che è destinato a non servire più.
Significa non fermarsi, significa provare a cercare vantaggio anche su terreni che ormai tutti gli altri hanno praticamente abbandonato, visto che dal 2027 gli abbassatori saranno vietati dal nuovo regolamento. Il dispositivo visto sulla Desmosedici di Marc Marquez, comunque, è, come imposto dal regolamento attuale, un sistema idraulico che sfrutta il solito gioco di leve parallelamente al sistema principale fin qui utilizzato da Ducati prima e da tutti gli altri poi.
