Dopo aver completato 40 giri nella prima giornata di test, Marc Marquez era stato piuttosto chiaro: “Non so se potrò guidare anche domani, vedremo in che condizioni sarà il braccio al mattino”. Ecco, oggi Marc ha guidato tutto il giorno aggiungendo 60 giri, mettendo insieme un time attack e facendo aspettare i giornalisti che si aspettavano di incontrarlo almeno un paio d’ore prima. Il ritmo è buono, anche se lontano dai primi, e la quarta operazione sembra averlo portato dove voleva. Resta però una riabilitazione da portare avanti e una lunga serie di colloqui da fare con la sua equipe medica. Di Aragon ancora non parla con certezza e nemmeno gli altri piloti sembrano avere un’idea chiara di quello che deciderà di fare. Secondo qualcuno - incluso Pecco Bagnaia - Marc farà il tentativo, per altri è ancora troppo presto. Lui, come già aveva fatto ieri, non si sbottona troppo.
“Logicamente il risultato dei test per me è molto buono. Per i miei interessi, per quello che cercavo in questi test. Ho capito come stava il braccio, la mia posizione in sella. Chiaramente ho sentito la fatica, nel pomeriggio mi è costato molto e avevo un ritmo più lento. Non riesco ancora a sfruttare tutti i miei punti di forza, ed è vero che ho provato nuovi componenti per l’anno prossimo ma c’è ancora tanto da fare. Tutti dicono che sono tornato forte? La verità è che mi manca forza, preparazione. Ho fatto due settimana di palestra e qualcosa in moto per poi venire qui. Guidare durante i test è molto diverso rispetto a farlo in un weekend di gara. Vedremo come reagirò col tempo, se dovessi correre una gara adesso non ce la farei. Ho due opzioni: o continuo a sentire dolore, o il braccio fa un bel passo in avanti. Domenica o lunedì capirò se ha senso correre ad Aragon o se è meglio portare pazienza ancora un po’. Per essere più veloce devi stare sulla moto, ma per starci ti serve avere forza sulle braccia perché la gara è lunga e l’intensità di un weekend di gara non è la stessa che c’è in un test. Io, comunque, se vado ad Aragon è per fare la gara, non per girare solo il venerdì”.
Rispetto alle sue aspettative, ad ogni modo, le cose sono andate decisamente meglio: “Soprattutto perché non pensavo di fare così tanti giri, specialmente il secondo giorno. Entravo, facevo due giri per scaldare il braccio e poi un paio per spingere. Alla fine sono arrivato a fare sette giri in fila, per capire dov’era il limite, e purtroppo l’ho trovato e mi sono dovuto fermare. Le sensazioni con la moto questo secondo giorno sono state buone. Quando ho provato a fare un giro veloce è venuto abbastanza bene rispetto alle altre Honda. Nel box stanno cambiando mentalità e lavorando duro, chiaramente le cose non si rivoluzionano in un giorno e spero che nei test di Valencia ci saranno cose nuove da provare. Dobbiamo recuperare informazioni e fare tutto nel migliore dei modi”. Marc, chiaramente continua a parlare con i medici: “Domani mattina vedremo come sto. Loro sono contenti perché ho fatto un grande passo in avanti in termini fisici, mi hanno detto però che ora toccava a me. Devo insistere con la palestra e la fisioterapia, ma allo stesso tempo rispettare i tempi di recupero”.
Infine torna a parlare del GP di Aragon, tra 10 giorni: “Il miglior allenamento è stare in moto perché alleni muscoli specifici, quello che serve però è avere una buona base di partenza che adesso mi manca. In questo secondo giorno ho cominciato a guidare in un modo poco naturale ed è lì che rischio di farmi male, quindi abbiamo deciso di smettere. Se sono qui ai test è perché voglio tornare il prima possibile, però solo quando avrò la possibilità di finire una gara. Girare coi primi? Per fare 1.31’600 sarei dovuto entrare in curva ad occhi chiusi”.