Marc Marquez, a quasi tre mesi dalla quarta operazione al braccio destro, è sempre più vicino al rientro in pista. Ieri i medici gli hanno dato il via libera per tornare in moto, la settimana scorsa è stato in Austria per parlare con la squadra. È, in poche parole, determinato e impaziente. Ora lo spagnolo ha già programmato i primi allenamenti in moto con l’obiettivo di essere a Misano per i test della MotoGP, fondamentali per ritrovare il feeling sulla sua RC-213 e dare le giuste indicazioni alla Honda.
In un lungo speciale per DAZN Spagna, Marc ha parlato di tutto senza mezzi termini, a partire da quando - all’inizio dell’intervista - gli è stato chiesto se il grande problema della Honda, adesso, è una moto che nessun altro riesce a guidare perché costruita appositamente per lui: “Evidentemente sapete davvero poco di corse”, ha risposto Marquez con una risata. “Il pilota cerca sempre di adattarsi, ma se una casa ha un pilota vincente non farà grosse modifiche alla moto. Guarda Yamaha con Quartararo. Il problema che vedo in Honda non è la moto. è la struttura. Devono essere loro a decidere come modificarla. Per come è ora, la mia sensazione è che le informazioni si perdano per strada”. Marc lo aveva detto anche durante una lunga conferenza stampa in Austria, nel giovedì di gara: le case europee si adattano più velocemente ai cambiamenti e noi dobbiamo imparare a seguire il loro esempio. E, se la Honda non va da Marc Marquez, Marc Marquez penserà a trovarsi un’altra sistemazione: “Tutto dipende dalla Honda, io a loro do i due anni che mi restano da contratto. Honda è il marchio dei miei sogni, mi hanno rispettato molto, ma finché credo di avere il livello per vincere il titolo voglio un progetto vincente”.
Poi torna a parlare dell’operazione, raccontando che il momento più difficile è stato prima, quando c’era da scegliere se farla o meno: “Adesso vedo i miglioramenti, ma è stato molto difficile prendere la decisione di operarmi ancora. È stato il momento più duro. Perché potevo condurre una vita quasi normale ma ho deciso di passare ancora attraverso la sala operatoria”.
L’idea di smettere era (ed è tutt’ora) decisamente concreta: “Mio nonno mi ha detto che dovevo smettere. ‘Pensa a vivere, lascia stare le moto, hai già vinto tutto’. Questo è quello che mi ha detto. Ma gli ho detto di no e gli ho promesso che questo sarebbe stato l’ultimo tentativo. Stavamo mangiando e il gomito si stava sollevando a causa del problema di rotazione della spalla, non stavo mangiando come una persona normale”. La paura di non farcela, ammette, continua ad esserci: “Non so cosa succederà quando salirò in sella: ho comunque già fatto quattro interventi alla spalla”.
Sulle sue vittorie nel 2021, oltretutto, ha le idee piuttosto chiare: “Non so come ho fatto, forse è stata la mia convinzione. E la diplopia mi ha fatto piangere”. L’approccio al recupero però è completamente cambiato, non solo con le visite in circuito che probabilmente diventeranno un’abitudine, è successo anche nella gestione dei social, che Marc sta sfruttando molto di più: “In un recupero di qualsiasi atleta di alto livello, le notizie arrivano una o due settimane dopo. Quando ho postato: 'Primo giorno in bici’, in realtà andavo in bicicletta da una settimana. Vedendo che tutto andava bene l'ho pubblicato”. Ecco, forse in moto ci è già salito. Non manca, comunque, un messaggio a chi gli consiglia di smettere, di ritirarsi: “L’ho letto e fa male, ma smetterò quando ca**o voglio io”.