Ancora non ci siamo. Una frase, quattro sole parole, per sintetizzare lo stato delle cose e, contestualmente, descrivere uno stato d’animo. Per Marc Marquez la strada sembra più lunga del previsto e il fenomeno di Cervera non si nasconde dietro a scuse che non starebbero in piedi: ok la moto, ok tutto, ma il problema principale è ancora il suo corpo. “E’ vero che nelle prove ho seguito Quartararo, ma ero veloce e mi sentivo bene. Alla seconda partenza ho provato a guidare da solo ma sono caduto, cercando di capire dove potevo spingere di più e dopo la caduta non ho ritrovato le stesse sensazioni di prima. Anche in Q2 non è andata bene per me, anche se ho fatto del mio meglio. Con la caduta ho perso forza al braccio e alla spalla e ho dovuto cercare di risparmiare energia per la gara”.
Costretto a giocare di conserva, quindi, proprio lui che di conserva non ci ha giocato mai. E, per di più, con una moto che non lo aiuta e che non sente ancora pienamente sua. “Non guido come vorrei – ha aggiunto l’otto volte campione del mondo - Nel weekend devo risparmiare energie, le FP3 sono uno dei momenti più importanti mentre in qualifica posso solo limitarmi a sopravvivere. Non è facile. Quando cerchi di essere veloce come quelli davanti e soffri o cadi, devi ammettere a te stesso quali sono i tuoi limiti. Anche finire nono o decimo non sarebbe una sorpresa per noi, non è eccezionale, ma lo è”.