Marc Marquez ha perso una cinquantina di punti con due cadute, a Austin e a Jerez, dovute a un calo di concentrazione. Se l’otto volte campione del mondo s’è limitato a dire che si è trattato in entrambi i casi di un suo errore, a andare più a fondo, adesso, ci ha pensato Davide Tardozzi. Intervistato da Speedweek, infatti, l’ex pilota e oggi manager della Ducati non ha avuto dubbi: “sappiamo cosa è successo e dobbiamo lavorare affinchè non capiti ancora”. Non una accusa e nemmeno una spiegazione tecnica che riguardi la moto o il pilota stesso, ma, secondo la teoria di Tardozzi, una sorta di questione psicologica.

“Entrambe le cadute sono avvenute perché Marc stava pensando di rallentare. In Texas aveva un vantaggio importante e non appena si è rilassato ha commesso l'errore. A Jerez ha lottato con Pecco al secondo giro, ha rallentato al terzo e ha deciso di aspettare fino a metà gara per attaccare, ma lì è caduto. Marc ha questa velocità naturale, non appena si rilassa la concentrazione si perde. Sospetto che sia per questo, quindi dobbiamo lavorare sulla sua concentrazione. Ad Austin, abbiamo visto dai dati che era estremamente veloce in curva 2, 3 e 4. Non appena ha rallentato, è stato un po' più lento in quelle curve, ha guidato mezzo metro più all'interno, ha colpito i cordoli ed è caduto. Errori del genere capitano sempre per piccole cose”.

Piccole cose che rischiano di costare care, visto che in Ducati già nella passata stagione hanno visto il titolo mondiale fermarsi in un altro box proprio a causa di qualche errore di troppo, nonostante il dominio dimostrato in pista da Pecco Bagnaia. Quel Pecco Bagnaia che quest’anno, invece, sta giocando un po’ più di conserva, con l’obiettivo dichiarato di portare comunque sempre a casa punti e non correre troppi rischi. Per il vicecampione del mondo, però, non è solo questione di atteggiamento e è evidente che manca ancora qualcosa dal punto di vista del feeling con la nuova moto. Lo sa lui e lo sanno in Ducati. “Marc non è un passo avanti, ma Pecco non sta giocando bene come potrebbe – ha ammesso Tardozzi - Marc fa il suo lavoro, è un otto volte campione del mondo, non c'è bisogno di discutere del suo talento e delle sue prestazioni. Siamo sicuri che Pecco sia più veloce di quanto abbia dimostrato finora. Ci fidiamo di lui. Sappiamo esattamente cosa ha fatto negli ultimi quattro anni; è stato campione del mondo due volte e secondo classificato due volte. È in Ducati da oltre sei anni e lo conosciamo molto bene: dobbiamo trovare qualcosa che gli permetta di esprimersi al meglio. Gli manca la fiducia negli ultimi metri, quando frena e affronta la curva. Finora non siamo riusciti a risolvere tecnicamente questo problema per lui”.
Un aiuto in più potrebbe essere arrivato nel test di Jerez e il GP di Francia a Le Mans sarà importante anche per capire quanto i due nuovi aggiornamenti che Pecco porterà in gara riusciranno a contribuire nel miglioramento delle sue performance. E magari metterlo nelle condizioni di arrivare ai corpo a corpo con Marc Marquez e metterlo in difficoltà come accaduto anche in quei due giri di Jerez senza vederlo scappare. “Si tratta sempre di un compromesso tra moto e pilota - ha concluso Tardozzi. – Ora però siamo noi a dover trovare qualcosa per aiutarlo. Sì, è importante anche il modo in cui si affrontano mentalmente le cose, ma non è questo che manca in questo momento a Pecco: dobbiamo migliorare tecnicamente per dargli più sicurezza”.