In attesa di partire per il circuito di Losail per la prima gara della stagione i fratelli Marquez sono stati ospiti della trasmissione El Hormiguero, dove hanno parlato sia del passaggio di Marc in Ducati sia del prossimo campionato del mondo. Ovviamente le domande sono state soprattutto per Marc che, dopo aver vinto il titolo dal 2013 al 2019 (escluso il famoso mondiale del 2015 dove arrivò 3°), si trova di fatto a ricominciare da zero e, soprattutto da zero vittorie negli ultimi due anni, pur avendo 8 titoli mondiali in tasca.
Marc ha cominciato a spiegare l'accoglienza del Team Gresini che l'ha preso come uno di famiglia, anche se il primo giorno ha già avuto una discussione con il team e con suo fratello: "Appena arrivato abbiamo subito litigato. Io ho passato tutta la mia carriera sportiva sul lato destro del box, ma lì c'era già Alex che aveva il lato destro. Stavo trattando con il team manager di Gresini, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto avere il lato destro, ma mi ha detto 'tuo fratello non vuole cambiare'. Ho dovuto arrendermi!".
Ride, evidentemente non è questo il cambiamento più grande che dovrà affrontare: "Ogni moto ha il suo stile e i suoi segreti per farla funzionare. Una moto può andare benissimo, ma devi guidarla in un certo modo: sono 11 anni che guido lo stesso tipo di moto, la Honda ha un suo stile e ora devo fare uno sforzo in molte aree del circuito per non fare errori. In allenamento vai tranquillo, con calma, ma se provi a fare un giro veloce escono gli automatismi dell'altra moto. Su questa moto, per esempio, per abbassare il dispositivo posteriore, bisogna agire in un modo diverso. Beh, tante volte non me lo ricordavo, (ne abbiamo parlato a proposito della smorfia di Dani Pedrosa) uscivo dalla curva 1 e la moto non si alzava e perdevo tutto il giro. Bisogna che tutto diventi di nuovo automatico".
Però, sottolinea Marc, per quanto sia stato difficile lasciare la Honda dopo tanto tempo e tante vittorie non ha rimpianti: "Una volta che la decisione è presa, è quella giusta. Vedremo come va a finire. Mi è costato molto, ci sono rapporti di amicizia da 11 o 12 anni. È stato difficile... ma un atleta a volte ha bisogno di questi momenti per proseguire la propria carriera".
Una decisione che ha voluto prendere senza che il fratello, già pilota Ducati-Gresini, gli dicesse nulla. "Anzi - aggiunge Alex ridendo - il problema è che appena firmato ha cominciato a tempestarmi di domande e non ha più smesso!".
Per il futuro immediato, invece, mentre Alex spera di poter puntare con più continuità al podio, Marc ha sottolineato la sua intenzione di attaccare in ogni gara, spremendo tutto il potenziale della moto leader della MotoGP degli ultimi due anni: "Nel precampionato sono stato molto paziente. Ci sono stati giorni in cui ero 14°, 18°... Ora però ci sono le gare, vedrò... ma vedo potenziale. Sono passati quattro anni dal 2020; sono caduto molto, mi sono fatto molto male, ho avuto otto operazioni al braccio, ora devo avere pazienza. I tifosi dicono 'arriverà in Ducati e distruggerà tutti', e invece no. Non è così. Vengo da due anni senza vincere una gara, non posso partire pensando di vincere il mondiale. Prima dovrò fare punti, una top 5, poi un podio... poco a poco".
Il dubbio che una volta in pista tutta questa pazienza svanisca non ci sembra così impensabile. Vedremo.