L’Aprilia lì’ vicino e adesso anche le KTM, Bagnaia che predica scarso feeling da inizio stagione e solo marc Marquez che riesce a andare forte davvero: non sarà che la Desmosedici GP25 è sopravvalutata e non è più la moto da battere? Il dubbio ce l’hanno in molti e dopo Brno s’è trasformato quasi in un tarlo, perché Bagnaia ha dovuto faticare non poco per ritrovarsi comunque fuori dal podio e Fabio Di Giannantonio, che guida l’altra GP25 è letteralmente scomparso nel GP della Repubblica Ceca, finendo addirittura fuori dai punti. Il tutto mentre l’Aprilia è sembrata la bellissima copia della moto che era a inizio stagione e la KTM, con Pedro Acosta e tutto sommato anche con Enea Bastianini, s’è rivista lassù. Ok, Marc Marquez ha vinto ancora dominando e con una Desmosedici GP25, ma è di Marc Marquez, appunto, che stiamo parlando. Uno che, come ha detto Pecco Bagnaia, andrebbe forte anche con un trattore.

La superiorità della Desmosedici esiste ancora oppure è solo una convinzione ormai radicata che la creatura di Gigi Dall’Igna va più forte di qualsiasi altra creatura degli altri marchi e pure della stessa GP24? La risposta definitiva l’ha data il collaudatore della KTM, Pol Espargarò. Cosa può saperne? Ha osservato la Desmosedici da tutti i punti di vista possibili e a Brno ha potuto studiarla anche da vicinissimo, avendo partecipato al GP come wild card. A che conclusioni è arrivato? Che non ci sono illusioni da farsi e che sì, la Desmosedici è ancora la moto una spanna sopra tutte le altre, ma con una precisazione che spiega perché a Brno, Marc Marquez a parte, gli altri ducatisti sono sembrati un po’ in crisi e gli avversari molto più vicini.

“C’entra sicuramente il fatto che, non correndo su questo circuito da tempo, in Ducati non si avevano a disposizione tutti i dati sul passato che invece aiutano tantissimo il lavoro di quel box su altri circuiti – ha spiegato Pol Espargarò – tuttavia, secondo me, la spiegazione più plausibile è un’altra: credo sia stata una combinazione di circostanze su cui questa volta ha influito molto la loro capacità di generare grip in modo più naturale rispetto a noi di KTM o agli altri nelle curve curva. Solo che a Brno c’era già tantissimo grip e penso che le Ducati quando c'è molto grip in pista perdono quel qualcosa in più che hanno e le cose diventano più equilibrate. Noi di KTM, ad esempio, qui siamo riusciti a competere non dico alla pari, ma quasi”.
Capire il problema è, come si dice, l’inizio della soluzione del problema stesso e, Ducati a parte, a Pol Espargarò è di KTM che interessa. Il collaudatore spagnolo ha spiegato che in Austria, dopo l’ok di Bajaj per proseguire gli investimenti nel racing, il lavoro di sviluppo non s’è mai interrotto e che presto sia lui sia Dani pedrosa scenderanno nuovamente in pista per provare nuove parti. “Faremo due test a Barcellona – ha concluso – stiamo lavorando molto e i progressi della moto si sono visti anche oggi qui a Brno e sono convinto che se Maverick Vinales fosse stato della gara avrebbe sicuramente lottato vicino a Pedro Acosta se non meglio. Quello che un po’ mi dispiace è che non possiamo fare tutto il lavoro che vorremmo nei test perché abbiamo poche gomme a disposizione in base alle regole sulle concessioni e questo sicuramente ci limita molto rispetto a un programma che avrebbe potuto essere più fitto e che ci avrebbe permesso di provare a colmare il gap tecnico in meno tempo”.
