Mentre i piloti si dedicano alle vacanze - chi più e chi meno - i grandi manager della MotoGP stanno passando le loro giornate al telefono per sistemare i loro assistiti il prossimo anno: quando le moto arriveranno a Silverstone, ci ha garantito Carlo Pernat in un’intervista dopo il GP d’Olanda, sarà già tutto stabilito. Ad agitare il mercato principalmente c’è Marc Marquez, che potrebbe restare in Honda (come suggerisce il contratto con HRC fino al 2024 compreso) o tentare un colpo di mano per ritrovarsi su di una moto competitiva già dal prossimo anno. Attualmente la grande - se non addirittura l’unica - possibilità per lo spagnolo è KTM, con cui condivide un grosso sponsor (Red Bull) ed un passato in comune. Oltre alla penale da pagare alla Honda, che tramite Alberto Puig ha spiegato di non voler trattenere nessuno, c’è però un discorso di spazi, perché KTM ha già tre piloti sotto contratto per l’anno prossimo e una sella soltanto libera, quella di un Augusto Fernandez che fino ad oggi si è dimostrato più che veloce in sella alla RC16 del Team GasGas. Moto che, però, è stata promessa a Pedro Acosta, il quale ha esercitato un’opzione sul suo contratto per passare in MotoGP l’anno prossimo: se KTM vuole tenerlo, ed è così, deve trovargli assolutamente una sella. Inizialmente quindi si è pensato ad un terzo team a cui affidare due RC16, d’altronde Ducati schiera otto moto in pista e fino all’anno scorso c’erano anche due Suzuki. In questo modo non solo sarebbe possibile tenere Augusto Fernandez e Pedro Acosta, ma anche Marc Marquez (magari spostando uno dei piloti ufficiali al team satellite) avrebbe la possibilità di cambiare casa con un anno d’anticipo. Una risposta chiara, semplice e forte è arrivata però da Carlos Ezpeleta, direttore sportivo della MotoGP per Dorna in un’intervista agli spagnoli di Radio Catalunya: “Il prossimo anno non ci saranno più di 22 moto in griglia, anzi: per noi il numero ideale è 20. Da quello che ho capito ci piacerebbe avere Pedro Acosta in MotoGP, ma è una questione che deve affrontare lui con il suo team e KTM. Se Marc resterà in Honda? L’avete detto voi, ma penso che abbia ancora un anno di contratto con i giapponesi”.
Due nuove moto quindi non ci sono e, con tutte le probabilità, Marc Marquez resterà con HRC anche il prossimo anno, ma la soluzione di Dorna per rivederlo davanti è un’altra: “Stiamo lavorando per essere in grado di aiutare non solo la Honda ma anche la Yamaha, in modo che possano essere di nuovo competitivi più velocemente. Honda e Yamaha sono state molto attente alle regole della concessione in passato, e questo è stato fondamentale affinché Ducati fosse competitiva e anche Suzuki, KTM e Aprilia entrassero ufficialmente nel motomondiale con moto veloci. La posizione ufficiale di Dorna è che il sistema delle concessioni dev’essere rivisto, le altre case capiranno”.
Una su tutte, Ducati, l’ha già capito, spiegando (tramite Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti) che aiutare i giapponesi per rendere il campionato più interessante va bene, basta che non si finisca per penalizzare chi (cioé loro, KTM e Aprilia) ha lavorato bene fino ad oggi. I prossimi mesi serviranno anche a questo, e magari le fabbriche in difficoltà potranno sfruttare un maggior numero di test e (perché no) interventi al motore durante la stagione. Sta di fatto che Dorna non vuole e non può rinunciare a Honda come ha fatto con Suzuki e garantire a Marc Marquez una exit strategy relativamente comoda sarebbe solo un nuovo problema per HRC.