Sguardo freddo e poche chiacchiere. Paolo Ciabatti, il direttore sportivo di Ducati, è uno così, però quando decide di parlare non ricorre al politichese e meno che mai alla diplomazia. O si tace o si dice tutto quello che c’è da dire! Lo ha dimostrato più e più volte nei tanti anni trascorsi in Ducati e lo ha fatto anche questa volta, rispondendo per le rime a quelli che lo vorrebbero già in difficoltà per gestire la (presunta) rivalità tra Enea Bastianini e il campione del mondo, Francesco Bagnaia.
“Sarà pure un problema, ma è di quei problemi che vorrebbero avere tutti – ha spiegato il direttore sportivo di Ducati sulle pagine di Motosan - C'è chi mi chiede come farò a gestire due piloti italiani e io dico che è meglio gestire due piloti che possono vincere il mondiale piuttosto che non farlo”. Ducati vuole confermarsi sul tetto del mondo e il rischio che i due piloti del team ufficiale, avendo anche da dividersi i tifosi italiani, potrebbero farsi del male da soli non lo spaventa, così come non lo spaventa la consapevolezza che nel Team Pramac, ma con la stessa Desmosedici degli ufficiali, c’è un Jorge Martin con il coltello fra i denti. “Da anni abbiamo preso la linea dei piloti giovani e di talento – ha aggiunto – E’ stata la scelta giusta e la rivalità non è sempre negativa. Anzi!”.
Una scelta, quella di puntare sui giovani, che è arrivata dopo la decisione di chiudere con Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso. “Abbiamo preso la decisione di ringiovanire la squadra perché eravamo arrivati a un punto in cui credevamo di non poter fare di più con i piloti che avevamo - ha dichiarato ancora Ciabatti - Abbiamo trascorso otto anni con Dovi in squadra e ha ottenuto risultati fantastici, ma a volte nelle relazioni arriva un momento in cui non c’è più niente da dare. Penso che sia stata la decisione giusta, ma non è vero quello che si dice in giro: non abbiamo chiuso con lui perché aveva chiesto un bonus di mezzo milione di Euro a vittoria. Ci sono piloti che, non vincendo tantissimo, chiedono premi molto alti perché è raro che vincano, ma nel caso di Dovi non è stato così”.
Al di là di quello che è stato, però, la parola d’ordine in Ducati è futuro e Paolo Ciabatti conferma che a Borgo Panigale non c’è l’intenzione di ripetere quanto fatto con Jorge Lorenzo in passato. Anche se il top rider che potrebbe finire sul mercato dovesse essere Marc Marquez. “Marc è un fenomeno e non lo scopriamo certo adesso, credo che presterà grande attenzione a quello che riuscirà a fare suo fratello Alex con la nostra moto – ha concluso Paolo Ciabatti – Ma non è nei nostri piani. Marc ha cinque o sei anni in più rispetto ai piloti che abbiamo, quindi preferiamo concentrarci sui ragazzi che stanno crescendo con Ducati”.