Diciamocelo onestamente, forse solo Valentino Rossi sulla Desmosedici a Sepang potrebbe togliere Marc Marquez dal centro della scena. Sì, perché la scelta dello spagnolo di abbandonare "mamma Honda" dopo 6 titoli mondiali in MotoGP per passare a una Ducati clienti ha stravolto buona parte del copione scritto da Dorna. Una ammissione implicita di superiorità della Ducati che non deve essere piaciuta molto agli uomini dell'ala dorata, anche se non aver raggiunto la vetta negli ultimi 4 anni non è certo imputabile esclusivamente alla moto.
Così ecco che tutti gli occhi sono puntati sul 93, che nella prima giornata di test ufficiali da pilota Gresini ha dovuto "litigare" con alcuni problemi della sua Desmosedici GP23.
Problemi tecnici di accensione e non solo che, a metà mattina, lo vedevano relegato al ventesimo posto della classifica dei tempi. Quindi? I detrattori avranno già cominciato a dire che "vinceva solo perché aveva la moto migliore" che "non è un marziano come dicono", "dopo l'incidente non è più stato lui" e via dicendo. In realtà per avere una risposta reale e concreta bisognerà aspettare il semaforo che il 10 marzo si spegnerà a Losail, in Qatar, intanto però un segnale possiamo registrarlo.
Risolti finalmente i problemi tecnici, Marc arriva alla curva 15, il monitor dei tempi segna "pilota fermo", ma non è così. Con una manovra delle sue, uno di quei salvataggi con gomito e ginocchio che lo caratterizzano, riesce a risollevare la moto ormai praticamente sdraiata, taglia in lungo la curva, si rimette in pista e riparte. Insomma, non è caduto... sarebbe stata la sua prima caduta dopo le 27 (27! record assoluto) registrate lo scorso anno con la Honda, e invece... certo, anche questo è solo un indizio, è decisamente presto per dire che Marc è tornato, ma intanto registriamo il dato, poi staremo a vedere.
La giornata è proseguita senza ulteriori intoppi, Marc ha girato fino alla fine chiudendo in nona posizione e non lontano da suo fratello Alex che ha la stessa moto ma anche una maggior confidenza. Che la fretta dimostrata nel 2020 abbia davvero insegnato al cabrioncito il valore della prudenza e della crescita a piccoli passi? Lo aveva dichiarato già a novembre, dopo una prima presa di contatto con la Desmosedici molto positiva... forse la verità è che mentre Marquez si deve abituare a una nuova realtà, noi ci dobbiamo abituare a un nuovo Marc. E se all'innegabile talento saprà associare un po' di saggezza, potrebbe diventare un serio candidato al titolo.