Marc Marquez è tra i protagonisti assoluti della MotoGP anche nell’anno in cui, causa infortunio, non è in lotta per il titolo. Dopo il rientro a Portimaõ e la gara di Jerez, a Le Mans lo spagnolo ha sfruttato le difficili condizioni della pista per mettersi davanti a tutti e condurre la gara. Gara che, se non si fosse fatto tradire dalla foga, avrebbe anche potuto vincere. Marquez però è così, e se ha vinto 8 titoli mondiali è anche grazie a questo. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, lo spagnolo analizza la sua situazione e quella dei suoi rivali. Ecco i passaggi più interessanti.
“Non penso ancora al podio - esordisce lo spagnolo - Faccio fatica nei cambi di direzione, la frenata della San Donato è impegnativa e ci sono molte curve dalla parte del braccio operata. In Italia vorrei fare un weekend alla mia maniera, senza pensare a cosa può succedermi. Se poi a Barcellona non sarò in grado di correre punterò alla gara dopo, in Germania. Nella mia condizione non posso fare previsioni. Certo, pensavo di stare meglio a questo punto. Invece, prima il gomito, poi la spalla… ogni giorno un dolore nuovo”.
Poi, come aveva spiegato in un’intervista a Sky, Marc svela che secondo le previsioni (sue e dell’equipe medica che lo segue) ha buone possibilità di tornare competitivo dopo la pausa estiva: “Spero di essere al 100% nella seconda metà della stagione. Con la testa lo sono già, ma il fisico non mi segue. Non mi piace parlare tanto del braccio, sembra quasi che cerchi una scusa, ma so di dover lavorare tanto per tornare come prima. Il dolore complica tutto. Quando tutto andrà a posto cambierà anche il mio stile di guida e i tempi. Se non lo credessi non sarei qui”.
Ad ogni modo si tratta di una situazione ben diversa rispetto a qualche mese fa, quando aleggiava il fantasma di una carriera finita: “L’ho temuto, perché il terzo intervento, complesso e durato 8-9 ore, era un’incognita. I dottori sono stati sinceri, mi hanno detto che non sapevano se il braccio sarebbe tornato come prima. Gli ho chiesto di rischiare, mi fidavo di loro”.
Così Marc è riuscito a tornare in pista, una sensazione impagabile: “Bello come la prima volta che ho corso una gara di motomondiale - ha raccontato - Ero nervoso, non sapevo cosa pensare, perché mi ero dimenticato tutto. Ma in sella non mi faceva male nulla, poi quando mi sono fermato mi faceva male tutto. È stata un’emozione speciale, intensa e diversa. Persino rispetto alle tante gare vinte, persino diversa da un titolo mondiale”.
Tornando a Le Mans invece, a questa gara che poteva sancire il ritorno definitivo di Marc tra i piloti da battere in MotoGP, Marc si dice più soddisfatto che dispiaciuto: “Potevo vincere, o almeno salire sul podio. Guiodando sul bagnato, con meno limiti fisici, mi è tornata la grtinta di prima. E dopo la prima caduta sono risalito e ho continuato a spingere. Certo, sono scivolato ancora, ma ero il più veloce in pista e questa è stata la cosa più importante per me, per il mio animo e la mia consapevolezza”.
Quando gli vengono domandati i principali contendenti al titolo, lo spagnolo e indica due, lasciando fuori (di proposito?) il campione del mondo in carica Joan Mir: “Vedo bene Quartararo e Bagniaia, che ha meno pressioni. Fabio è uno molto veloce, ma deve trovare più costanza, specialmente a livello mentale. Per Mir invece sarà difficile”.
Immancabile, infine, una battuta su Valentino Rossi: “Non mi piace vedere un pilota così a lungo protagonista, uno dei più forti dell’epoca attuale, arrivare tanto indietro. Ma alla fine è la sua vita e se lui è felice così bisogna rispettarlo. Certo, io mi fermerei prima. Non accetterei di lottare per il 15° posto, ma ognuno è fatto a modo suo”.
Sul Team VR46 Aramco invece, Marc si dice impressionato: “Per il nostro mondo è importante perché Valentino è Valentino e crea molta attenzione. Avere un team proprio in MotoGP deve essere bellissimo, poi non so se lui riuscirà a correre e a gestire la squadra. Ma questo era il suo destino, il suo sbocco dopo aver creato il Team in Moto2 e Moto3. Se correrei per lui? Non penso proprio che mi arriverà una proposta… Ma se per assurdo dovesse arrivare, vediamo che moto propone e se è competitiva”.