E’ l’argomento del momento in Italia, figuriamoci in Spagna. Le testate iberiche sono letteralmente in visibilio per l’annunciato ritorno di Marc Marquez che già venerdì sarà in sella alla sua Honda RC213V del Team Repsol per le prime libere del GP del Portogallo. Mundo Deportivo, però, ha fatto sapere che chi si aspettava di vederlo tra i cordoli anche prima, e precisamente in questi giorni a Jerez dove Honda è impegnata in una tre giorni di test privati, resterà deluso.
In molti, soprattutto nelle scorse settimane, avevano ipotizzato che l’otto volte campione del mondo potesse presenziare ai test di Honda all’Angel Nieto Circuit, pur non potendo per regolamento salire in sella alla sua moto ufficiale. L’ipotesi più accreditata era quella di una sgambata con una stradale, per riprendere il feeling con la pista e l’asfalto e partecipare dal box al lavoro dei tecnici sulla moto che Stefan Bradl sta sviluppando per lui. Complice anche la vicinanza tra Jerez e Portimao (meno di tre ore di viaggio) in tanti si erano detti pronti a scommettere che Marquez si sarebbe almeno fatto vedere nel suo box. Ma non sarà così, come ha svelato proprio Mundo Deportivo, riferendo di averne avuto certezza da fonti molto vicine ad HRC. Ancora qualche giorno di fisioterapia e lavoro in palestra, quindi, per il fenomeno di Cervera che, domani, partirà alla volta del Portogallo.
Ad attenderlo ci sarà la sua moto, ma ci sarà anche una sfida che è tutt’altro che impossibile: mettere le mani sul titolo mondiale ed eguagliare Valentino Rossi a quota nove. Già in passato, infatti, Marc Marquez è stato in grado di recuperare uno svantaggio importante. Come riferisce As.com, ad esempio, nel 2017 ha impiegato solo 7 gare per sopravanzare Maverick Vinales, che nel frattempo lo aveva distanziato in classifica di 37 punti. Tre soli in meno, quindi, di quelli che oggi lo separano da Johann Zarco, leader del mondiale a quota 40. In quel 2017, Marquez non era riuscito a far bene in Qatar e poi subì una caduta in Argentina prima di iniziare la sua rimonta. Ma alcuni risultati non esaltanti lo fecero arrivare al Mugello con Vinales lontano ben 37 punti. Poi, però, non ce ne è stato più per nessuno, tanto che dopo il Sachsenring erà già leader della classifica con 5 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso. Nell’anno successivo, 2018, Marc Marquez ha vinto il mondiale nonostante quattro risultati da zero punti. Considerato che, ora, mancano 17 gare almeno alla fine della stagione, la rimonta per lui è tutt’altro che impossibile.
Anche perché, come ricorda ancora As.com, qualcosa di ancora più grandioso gli riuscì nel 2011, in Moto2, quando recuperò 80 punti proprio a Stefan Bradl, prima, però, di cadere e arrendersi ad un infortunio in Malesia. Johann Zarco, insomma, è avvisato: 40 punti di vantaggio sono niente per un Marc Marquez in forma. Il francese, però, sembra non preoccuparsene più di tanto e, anzi, gioca la carta della sportività, dicendosi entusiasta del ritorno del fenomeno di Cervera a Portimao e illustrando anche una sua personalissima teoria: ha scelto proprio il circuito portoghese proprio perché potrà stressare al massimo il fisico e misurare le sue reali condizioni.
“A causa dei suoi dislivelli, Portimao è un circuito molto fisico – ha detto il pilota francese della Ducati - Non conosco affatto le condizioni di Marquez e so solo che non è venuto in Qatar per continuare a riprendersi. Sono piuttosto curioso di vedere come starà e sono convinto che proprio a Portimao vorrà misurarsi. Sappiamo quanto è forte e anche quanto sia in grado di sorprenderci, ma poiché questo recupero è stato molto lungo, penso che preferirà mettersi alla prova su una MotoGP e proprio a Portimao, viste le caratteristiche che stressano fortemente il fisico. Secondo me potrebbe essere una specie di test per lui per poi essere ancora più forte per la gara successiva, a Jerez”.