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Marc Marquez: “Non sono quello di prima, ora non posso lottare per il podio. Ma il mondiale è lungo e voglio il titolo”

18 febbraio 2022

Marc Marquez: “Non sono quello di prima, ora non posso lottare per il podio. Ma il mondiale è lungo e voglio il titolo”
Il fatto che Marc Marquez sia riuscito a prendere parte ai test prestagionali lascia intendere che lo spagnolo sarà, probabilmente da subito, uno dei grandi favoriti al titolo. Ma lui, in ogni intervista, cerca di ridimensionare le aspettative, spiegando addirittura di non essere pronto a salire sul podio

Per Marc Marquez si tratta, in due anni, del secondo ritorno in pista dopo un incidente che ha rischiato di compromettere per sempre la sua carriera. Nel 2021, quando il problema era il braccio - anche se a dare fastidio era la spalla - Marc ha vinto tre gare dopo aver passato il 2020 tra il divano di casa e le sessioni dal fisioterapista. Quest’anno, con tutta la stagione da correre e un obiettivo chiaro in testa, Marquez ha tutto per essere uno dei favoriti al titolo. Lo sanno gli avversari (che nel frattempo sono cresciuti) e lo sa anche lui, che però predica prudenza. In un’intervista per DAZN Spagna, Marc ha voluto essere chiaro:  “Ho bisogno di sentire quello che ho provato nelle ultime gare del 2021, a partire dall'Austria, dopo la pausa estiva. Soffrivo, ma c’ero - le sue parole -  So che ora, oggi, in una gara, non sarei pronto a lottare per la vittoria e nemmeno per il podio, ma un anno è lunghissimo. Ci sono 21 gare, è molto lunga e vedremo. Sogno il titolo, è importante per me e quest'anno parto con l’idea di vincere”.

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La chiave di tutto, i piloti lo ripetono allo sfinimento, è il feeling con la moto, cosa che lo spagnolo spiega così: “Una cosa è andare veloci su una moto, un conto è fare un giro, fare una bella gara... Ma tutto sta nel momento in cui la moto è una parte del tuo corpo, è lì che inizia la magia. L'anno scorso non l'ho sentito in nessun momento, ma a poco a poco ho capito che è lì che vai più veloce, ti stanchi di meno e tutto funziona. Forse non sono lo stesso Marc di prima, ma penso che un Marc diverso possa farlo”.

Tra i rivali per la lotta al titolo invece ne indica moltissimi. Il che, a ben vedere, significa che Marc Marquez non ha individuato un pilota più pericoloso e veloce degli altri: “Non so come dire uno, direi Fabio e Bagnaia fin dall'inizio, ma non dimenticherei i piloti Suzuki, Rins e Mir, il mio compagno di squadra Pol, che ha chiuso bene l'anno e alla fine è in HRC e deve lottare per il titolo. Poi c’è l'Aprilia con Aleix e Vinales, una grande squadra… Ci sono tanti nomi, e dopo cinque gare sarà molto bello. Una stagione può prendere molte svolte”.

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Non manca poi una battuta sulla nuova moto che, spiega, è diversa e più grande rispetto a quella sviluppata da Daniel Pedrosa con cui l'8 volte iridato ha iniziato la sua carriera in MotoGP: “Questa è una nuova moto, penso che sia il cambiamento più grande avvenuto in Honda da quando ho iniziato nel 2013. E questo è anche uno sforzo per me, perché loro hanno fatto un cambiamento radicale, perché quando mancano i risultati i cambiamenti sono più grandi. Per ora questa moto non riesco a farla mia. La moto su cui correvo era un po' basata su Dani Pedrosa, poi sono state apportate modifiche e sono passati molti anni. Era una moto molto piccola e, dato che sono piccolo, per me andava bene. Ora è più grande”.

Marc Marquez, infine, racconta di essersi isolato dal mondo esterno per passare i momenti più bui: “Avevo bisogno di isolarmi, stare con la mia gente ed evitare un po' di tutto, perché questo aiuta a non perdere di vista l'obiettivo che vuoi ora non soffermarti su altre cose inutili. Non hai voglia di leggere che non correrai mai più. Sono realista, so che può succedere, ma non ho voglia di leggerlo e non entro nei siti per leggere quelle cose”.

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