L’anno scorso s’è presentato al Mugello con una dichiarazione da fare. Occhi bassi, voce preoccupata e conferenza stampa in cui è calato il gelo: “Dovrò operarmi di nuovo, lo farò negli Stati Uniti e sarà l’ultimo tentativo. Qui al Mugello correrò e poi mi fermerò per tutto il tempo che i medici riterranno necessario”. Era un Marc Marquez alle prese con un braccio praticamente bloccato, dopo due anni di dentro e fuori dalle sale operatorie e con in testa – come ha poi ammesso anche nel suo documentario – persino l’idea di dire definitivamente basta con le corse in moto.
Tanto che in gara, in un clima surreale e in un Mugello che – alla prima senza Valentino Rossi – sembrava deserto, Marc Marquez aveva pure finito la domenica nel peggiore dei modi: sulla ghiaia. L’ultimo volo prima di prendere realmente un volo per gli States e sottoporsi a quell’intervento chirurgico che, oggi, gli ha permesso di essere ancora in pista, nonostante le sfortune non siano del tutto finite. Tanto che adesso, proprio al Mugello, il fenomeno di Cervera sente di poter mettersi definitivamente alle spalle quel recente passato che gli ha provocato tanto dolore e altrettanta sofferenza.
“È finalmente ora di tornare in sella – ha detto l’otto volte campione del mondo nel comunicato stampa diffuso questa mattina dal Team Repsol - Quello del Mugello è sempre un fine settimana molto impegnativo, la pista è molto veloce. Ho avuto delle belle battaglie lì in passato e spingere fino alla velocità massima una MotoGP lungo il rettilineo è sempre bello. Ovviamente dobbiamo vedere cosa è possibile fare questo fine settimana e vedere cosa possiamo fare insieme al team per ottenere il massimo dalla moto e continuare a provare a fare passi avanti”.
Consapevolezza, quindi, che ciò che è sembrato abbastanza facile (fino alla caduta) a Le Mans potrebbe non essere altrettanto facile sul velocissimo tracciato italiano. Ma anche consapevolezza che proprio su quella pista il pilota può fare la differenza molto più che altrove e anche e soprattutto che è sui circuiti così che si riescono ad avere i feedback più veri dalla moto. In MotoGP si dice da sempre: se una moto va forte al Mugello, allora andrà forte ovunque. E, al di là del risultato secco, probabilmente è esattamente quello che Marc Marquez vuole da questo GP d’Italia: tornare a casa con un setting che gli permetta di guidare come vuole e senza dover rischiare troppo ogni volta. Lo stesso obiettivo che, pur con animo differente, persegue anche il suo compagno di squadra, Joan Mir: “Dobbiamo continuare a progredire e scoprire cosa ci manca – ha detto Mir - Il Mugello è la prima di tre gare consecutive, lì sono salito sul podio nel 2021 ed è un circuito spettacolare. Massimo sforzo, massima concentrazione e massima determinazione”.