Chi si è svegliato presto sabato scorso, per il GP della Malesia, è stato ricompensato con uno spettacolo particolare durante le Q1, quando Marc Marquez ha tentato in tutti i modi di sfruttare il gancio di Franco Morbidelli - più veloce del solito - per passare in Q2. Qui vi raccontiamo tutto nei dettagli, sta di fatto che né Marc né tantomeno Franco sono riusciti a tirare fuori un tempo utile allo scopo, con Morbidelli che ha completamente lasciato perdere il cronometro per attaccare Marc - facendo il gesto di qualcuno che richiama il cane - mentre quell’altro restava dietro, imperterrito. Ora, in un’intervista a distanza di qualche giorno, Marc è tornato a parlare dell’episodio: “CI siamo trovati a fare questo giochino, ma questo accade perché siamo due piloti in un momento difficile e in questo momento non abbiamo o fiducia in noi stessi. Lui non ha spinto, io non ho spinto e abbiamo rovinato il nostro fine settimana in qualifica”.
La differenza, in questo caso, è che Franco aveva la velocità per passare il turno, Marc no. Lui però rimanda al mittente le accuse di chi pensa stia esagerando con la scia: “Succedeva in passato, sta succedendo adesso e continuerà a succedere in futuro, io spero che l’anno prossimo seguano me”, ha detto con una risata. “Sarebbe una buona cosa, lo accetterei”.
Poi torna nel merito: “È normale che un pilota lento segua un pilota veloce, anche in passato era così. Ricordo centinaia di volte in cui, ad esempio, Iannone e tanti altri piloti mi hanno seguito. L'ho accettato e ho spinto comunque perché ero determinato. Adesso non ho la velocità, mi manca la convinzione e non riesco a spingere, ma spero di tornare ad avere questo problema l’anno prossimo. E comunque Pecco, per fare un esempio, sabato ha tirato un intero treno di piloti. Fa parte del gioco. La gente può parlare, bla bla bla, ma alla fine lo fanno tutti”.
Al netto del fatto che seguire un altro pilota per sfruttare i suoi riferimenti e prendere la scia non è mai stata una manovra elegante, è vero che in MotoGP non è vietata. E, per quanto Marc Marquez possa risultare antipatico in questo suo modo di fare, prendersela con lui perché sfrutta meglio degli altri la scia di chi si trova davanti ha poco senso. Le stesse energie si potrebbero usare per rivedere il regolamento, oppure per prestare più attenzione agli altri piloti che fanno lo stesso gioco. È vero, però, che vederlo fare da un otto volte campione del mondo ha un sapore diverso.