Era il 2018, a Misano, la tensione si tagliava col coltello. Un giornalista aveva chiesto a Marc Marquez se non fosse il momento di fare pace con Valentino Rossi. Le scorie del 2015, in quel momento – dopo un 2016 e un 2017 di apparente tregua - erano tornate in superficie a causa dei dissidi di inizio stagione in Argentina (in cui lo spagnolo aveva travolto il 46, rovinandogli la gara). Marc rispose che per lui non ci sarebbero stati problemi e tese la mano a Valentino, che si rifiutò di ricambiare il gesto. Il Dottore, successivamente, si spiegò senza grossi giri di parole: “Ci hanno chiesto di stringerci la mano come se fossimo due cagnolini, ma sarebbe stata solamente una mossa di facciata. Con Marquez mi interessa solo che ci sia rispetto in pista, del resto non mi importa nulla e non sono obbligato ad avere rapporti con lui”. Il risultato fu che la mancata stretta di mano fece molto più rumore di una plausibile pace, con Dovizioso sullo sfondo a cui scappò un sorriso a metà tra l’imbarazzo e il divertimento mentre il Motomondiale, quel pomeriggio, si riaccese ancora una volta nella rivalità. Una rivalità che, anche sotto la cenere, continuava ad ardere.
Valentino fu secco, chiaro e caustico e nessuno, da lì poi, osò domandare ai due un qualsiasi riavvicinamento forzato. Furono loro, Rossi e Marquez, a regalare al pubblico reciproci e spontanei cenni d’intesa e di condivisione. Succede dopo una bella gara proprio in Argentina (2019), o qualche mese più tardi a Silverstone, al termine di una qualifica in cui Valentino e Marc - pur di contendersi la pole - sbriciolarono il cronometro. In quelle occasioni si strinsero veramente la mano, mostrando al mondo il versante più bello, passionale e profondo del motorsport. Di quel rispetto che sgorga solamente dall’asfalto, dove il pericolo offusca l’odio con l’ammirazione anche nei confronti del peggiore dei rivali.
A tal proposito, in un’intervista agli spagnoli di Marca, il fenomeno di Cervera è tornato a parlare di Valentino, dei pregi e dei difetti del suo rivale: “l suo punto di forza è il carisma. Il suo punto debole? Beh, che dire di un nove volte iridato? Certo, ora, alla fine della carriera aveva dei punti deboli, ma se prendiamo tutta la sua carriera sportiva, non ce ne sono". Di Rossi e Marquez non ne avremo mai abbastanza, per il modo in cui si sono odiati, assomigliati e, inaspettatamente, stimati a vicenda. Lo stesso Marc, alla medesima domanda su Quartararo, ha dato una risposta alla Valentino: “Punti deboli di Fabio? Difficile trovarne uno e se lo trovo di certo non glielo dico”.