Dopo Le Mans ci eravamo chiesti da dove cominciare. E appena finito il GP d’Inghilterra a Silverstone il dubbio è esattamente lo stesso. Sì, perché è successo di novo di tutto e questa volta la pioggia non c’entra niente. C’entrano, invece, due giri folli che hanno visto stendersi, nell’ordine, Alex Marquez prima ancora della prima frenata, e poi Aleix Espargarò e Franco Morbidelli e subito dopo Marc Marquez. Tutti fuori dai giochi? No, perché immediatamente è spuntata la bandiera rossa, per olio in pista. E, non essendo concluso il terzo giro, s’è riaperta la procedura di partenza, con tanto di possibilità di correre anche per i piloti che si erano appena stesi.

Dopo il secondo semaforo verde è stato Fabio Quartararo a prendere subito il comando della gara, con Pecco Bagnaia, Alex Marquez e Marc Marquez appena dietro, nonostante a scelta della gomma media per la gara. Proprio la media, ancora fredda, ha tradito Marc Marquez, finito largo e seguito a ruota da Pecco Bagnaia, con entrambi i piloti del Team Lenovo rimasti inchiodati intorno alla decima posizione. L’italiano, però, è sembrato in evidente difficoltà e poco dopo ha perso l’anteriore, finendo a terra e rimediando un altro zero. Dove starebbe la sfiga? Ok, sicuramente un po’ di colpa la avrà avuta, ma è indubbio che il vicecampione del mondo non ha avuto (non certo per scelte o per chissà quale losco complotto) la seconda occasione che invece appena prima avevano avuto gli altri che erano finiti a terra.
Già che si parla di sfiga, però, il nome da fare su tutti è un altro: Fabio Quartararo. Il francese stava dominando, con cinque secondi di vantaggio su un Marco Bezzecchi nel frattempo risalito fino alla seconda posizione dopo una gran rimonta. Il francese, infatti, s’è ritrovato con l’abbassatore incastrato e nessuna possibilità di continuare la gara verso una vittoria che a quel punto sembrava praticamente scontata. Una vittoria che, nonostante sia stato lui stesso a parlare di “botta di cu*o”, è finita così (in verità più che meritatamente) nelle mani di Marco Bezzecchi. E nella settimana piùdifficile della storia recente di Aprilia, con Massimo Rivola che, ai microfoni di Sky e dopo aver dimostrato ancora una volta il gran signore che è, ha commentato così: “Mi dispiace per Fabio Quartararo. Questa vittoria, comunque, è anche un messaggio per Jorge Martin, perché prova che con questa moto si può vincere”. Game, set, match per il ceo dell’azienda di Noale, prima di lasciarsi andare in un abbraccio tra anime generose con Marco Bezzecchi.
"Incredibile – ha detto al parco chiuso il Bez - è stato difficile per me in questi ultimi mesi, ho iniziato questa nuova avventura e l'Aprilia ha avuto fiducia in me. Abbiamo avuto difficoltà in queste ultime gare, ma non abbiamo mai mollato: il team ha fatto un ottimo lavoro e anche a Noale. Devo ringraziare la mia famiglia e tutti i miei amici che mi sono rimasti vicini in attesa di un giorno come questo". Poche parole e poi, una volta nel retropodio, anche la pulizia genuina di ammettere che c’è stata una componente di fortuna, parlando con gli altri due che in questa MotoGP senza Dio si sono regalati un’altra gioia: Johann Zarco, secondo, e Marc Marquez, terzo dopo una bagarre pazzesca con Franco Morbidelli, messo dietro di pochi centimetri sul traguardo.
“E’ stata una gara speciale – ha detto proprio Zarco - è stato bello avere una seconda partenza, perché nella prima non avevo il passo, gli altri andavano più forte. Nella seconda ho fatto 3 curve perfette, ho guadagnato molte posizioni: i piloti della Ducati avevano paura dell'anteriore, non riuscivano a spingere, quindi sono riuscito a recuperare posizioni. Sono arrivato sul podio, Bezzecchi davanti era molto forte, quando ho visto che Quartararo aveva avuto un problema tecnico ho pensato anche alla vittoria. Ma negli ultimi giri ho semplicemente controllato il ritorno di Marc e l'ho fatto bene, sono contento".
Un ritorno di Marc Marquez che in verità non c’è stato, nonostante una gomma media che nel finale ha permesso al 93 di tornare a girare sul ritmo dei primi, ma trovandosi anche a fare i conti con un Franco Morbidelli che voleva il podio a tutti i costi. Il terzo posto per Marc Marquez è oro colato, soprattutto vista la faccia decisamente contrariata con cui è salito sul podio. Segno che il feeling con la moto proprio non c’era. “Sono arrabbiato come me stesso – ha detto – ma abbiamo almeno salvato la giornata”.
Quanto al resto della classifica, già detto del quarto posto di un Franco Morbidelli oggi commovente per grinta e tenacia, Alex Marquez (un altro che ha salvato la giornata) completa la top5 davanti a Pedro Acosta, Jack Miller, Luca Marini (sotto investigazione per pressione gomme), Fermin Aldeguer e Fabio Di Giannantonio. Ancora una volta, quindi, tutti i marchi rappresentati nei dieci, segno che gli altri stanno arrivando e che l’impero di Ducati comincia seriamente a scricchiolare.
