Simply The Bez. È il titolo di un album apparentemente virtuale, la cui copertina è riprodotta sulla calotta del casco speciale che Marco Bezzecchi e Starline hanno pensato e realizzato per il weekend di Misano Adriatico. Sul retro del casco poi, con la stessa grafica di Spotify, sono riportate altre tracce, tra cui “Stessa spiaggia stesso team”, “Non buttatemi giù” – del noto artista “Again” – e “Casco Superfigo”, ovviamente. Un casco fresco, leggero, divertente, coerente con l’atmosfera di una qualsiasi serata di inizio settembre 2023, in giro tra i locali della Riviera romagnola. Un Simply The Bez con influenze Italodisco. Album, dicevamo, solo apparentemente virtuale. Sì perché, nel momento in cui Marco Bezzecchi sale sul secondo gradino del podio della Sprint Race, tutta Misano canta: “Marco Bezzecchi, la la la la la”. Lì realizzi in che misura (esponenziale) Marco si stia conquistando pubblico e palcoscenici. Con naturalezza, senza impalcature. Con quel suo modo di fare, dolce e genuino. La gente vuole la verità, e da Bezzecchi non avrà mai bugie. Simply The Bez.
“Anch’io quando ero vicino a Martin ho pensato che l’avrei passato – confida Marco riavvolgendo il nastro del suo sabato misanese - in staccata mi sentivo forte, ma la verità è che non gli sono mai stato abbastanza vicino. Diciamo che finché non ho fatto fatica ho dato tutto quello che avevo e mi sono avvicinato, poi dopo quando ho iniziato a fare più fatica ho iniziato ad essere un pelo meno preciso più che altro, non tanto a rallentare. Nel T1 facevo qualche piccolo errore, non tutti i giri ma qualche giro sì e qualche giro no, ho iniziato a perdere un decimo al giro da Martin, e un decimo è un sacco. Poi ho cominciato a girare in 1’32”, e in quei giri lui mi andava un pelo via, poi facevo un po' di elastico, ma non bastava. Più che altro alla fine guardavo quanto erano lontani quelli dietro e cercavo di usare Jorge come aiuto per la concentrazione. Dov’ero più veloce di Martin quando lui ha fatto 1’31’’7 e io 1’31’’3? Avevo fatto forte il Tramonto, ho visto che lui un giro lì è andato un pelo lungo, così sono riuscito a prendere il riferimento e con un riferimento davanti fare il curvone è un po' più facile. L’ho ripreso un po' in tutto il terzo settore e sono riuscito a fare 1’31’’3, ma alla fine non è servito a un cazzo (ride)”
Infine a Marco viene chiesto di parlare delle condizioni della sua mano sinistra (infortunata a Barcellona), di individuare i più quotati avversari dell’imminente domenica di gare, di raccontare come sia nata l’idea del casco “Simply The Bez”: “Con la mano in Sprint Race è andata più o meno come mi aspettavo. Domani però sarà il terzo giorno consecutivo di guida e vedremo come mi sentirò. Come antidolorifici non è che prendo delle robe troppo pesanti, già quelli che ho preso oggi dovrebbero bastare per domani, quando invece con la gomma media dietro la moto sarà probabilmente meno fisica, almeno spero. Mi piacerebbe tanto fare un podio ma non sarà semplice, perché Martin è forte ma anche Pecco penso che oggi si sia gestito e domani sarà più della partita. Poi non bisogna dimenticarsi delle Aprilia, di Binder, di Pedrosa che vola. Diobò…bella bega. Pedrosa mi aveva già sorpreso a Jerez, qui un po' di più perché a Jerez aveva fatto i solchi, qui ha girato meno nei test. Insomma non si può dire un cazzo di Pedrosa, è uno dei Fantastici 4, è normale che vada forte. Il casco? È un’idea che mi è venuta insieme ai ragazzi di Starline. Guido Meda mi ha dato il nomignolo Simply The Bez, anche MotoGP l’ha utilizzato ed è diventato un po' un modo con cui molti tifosi mi chiamano. Quindi, siccome sono un appassionato di musica, abbiamo cercato di ricreare la copertina di un album, però non volevo fare il classico casco retrò quando tutti fanno il casco speciale in chiave retrò. Io ho detto ‘faccio un casco nuovo, con Spotify’. Ho messo la pagina di Spotify, con la cover dell’album e una playlist di canzoni un po' stupide e tutti i colori che mi ricordano il caldo e l’estate insomma. Spero che piaccia”.