La sbavatura di Silverstone e lo strike subíto alla partenza della Sprint Race austriaca potevano essere mazzate fatali per il morale di Marco Bezzecchi e per le sue aspirazioni al titolo mondiale. Invece il ragazzo di Viserba ha trasformato la delusione in cattiveria e convinzione agonistica; ha reagito all’istante, senza disperdere la più minima percentuale di concentrazione: partito da un’insidiosa settima casella, Marco ha chiuso terzo, sul podio. È rimasto sul pezzo, il Bez, proprio nel momento in cui sarebbe stato facile abbassare la testa, fare confusione e incrinare una stagione fin qui meravigliosa. Una stagione che, dopo la domenica di Zeltweg, resta tale. Con sedici punti in saccoccia il numero 72 rimane stabilmente al terzo posto in campionato, aggrappato con gli artigli alla seconda posizione (solo sei lunghezze di svantaggio) di Jorge Martin, che invece di confusione – nel weekend del Red Bull Ring – ne ha creata parecchia. La nota più positiva della gara austriaca di Bezzecchi coincide con le sensazioni che Marco ha trasmesso alla guida della sua Desmosedici GP22: sempre attento, sempre lontano dal rischio di un errore fatale, anche a costo di andare “lungo” (vedi il primo tentativo di sorpasso su Alex Marquez) o di aspettare qualche giro in più per affondare un attacco. Come se il Bez avesse già introiettato, immagazzinato e superato la storta domenica di Silvestone, dalla quale – nel giro di sole due settimane – sembra essere uscito ancor più maturo e consapevole delle proprie forze.
A caldo, Marco Bezzecchi raggiunge i giornalisti in sala stampa per il consueto media debrief. Il viso è trasformato rispetto all’espressione cupa e imbronciata che restava appiccicata sabato sul volto di Marco. Ora i lineamenti sono distesi e Bezzecchi, mentre scherza con Pecco Bagnaia e lo annaffia di acqua gelata, racconta l’evoluzione del suo weekend, partendo dalle sue condizioni fisiche e chiudendo con un’opinione sul mercato piloti, senza sbilanciarsi eccessivamente: “Con la spalla sinistra stamattina, quando mi sono svegliato, stavo molto bene, ero normale. La destra mi faceva un pochino male, ma non esageratamente. Mi aspettavo peggio dopo ieri, invece stamattina stavo abbastanza bene, infatti ho fatto il warm up senza antidolorifico. Poi è peggiorata leggermente, ma comunque nella norma, poi con l’adrenalina della gara sono stato bene. Inizio ad avere adesso un leggero fastidio, ma chiamarlo male è esagerato. La caduta di Silverstone? Mi ha insegnato qualcosa ma non mi ha condizionato. Oggi ho provato a far da matti sempre. Mi serviva molto il podio. Diciamo che i miei ragazzi, anche Vale, sono stati molto bravi con me perché siamo riusciti a trasformare questa tristezza di sabato in una carica positiva, però ci voleva dai. Poi nella Sprint non era neanche colpa mia, quindi ti butti un po' giù, però io ho cercato di tenere botta e i ragazzi mi hanno aiutato. Oggi sono partito bello carico e volevo fare bene. Il confronto con Bagnaia? Ci sono state piste dove ero un po' più vicino a Pecco, anche qui ero più vicino però lui è stato un po' più bravo di me in qualifica e io ho sbagliato in qualifica, perché mi sono messo un po' troppa pressione addosso e ho voluto provare a fare di più di quello che magari potevo e ho sbagliato. Quindi da lì lui è stato di un altro livello. Bisogna che la prossima volta cerco di fare un weekend bilanciato, nel senso di far bene venerdì, sabato e anche domenica, che non è facile. Però per adesso ovviamente lui è più forte. La possibilità di vedere quattro piloti su Ducati nel 2024? Non so nulla, non mi interessa con quale moto corrono gli altri dell’Academy, ma son ocontento per Franco se trova una soluzione perché non si merita di stare a casa”.