Ad avercene di gente così. Ad avercende di piloti che prendono in mano il telefono e scrivono, postano, condividono tutto quello che passa loro per la testa. Perché, nonostante il mondo delle moto, al contrario della Formula 1, sia rimasto forse uno degli ultimi ambienti in cui i suoi protagonisti non si sono ancora del tutto omologati, non sono poi così tanti quelli che se ne sbattono davvero di quello che la gente, gli sponsor, i colleghi possano pensare. Di sicuro non sono tanti quelli come Marco Melandri.
Il ravennate, infatti, da qualche tempo è un vero e proprio spasso: niente peli sulla lingua, sempre sorridente, sempre disponibile - sui social e non - a fornire il punto di vista di uno che, nelle corse, ci si è mosso per due terzi della propria vita - e qualche cosa (tipo due mondiali) l'ha vinto anche lui.
È così che, nei giorni scorsi, non sono passate inosservate le sue affermazioni su Andrea Iannone e Valentino Rossi, o ancor prima sulla famosa questione dell'esistenza di una gomma speciale destinata soltanto ad alcuni piloti, ai tempi delle Michelin in MotoGP.
Ad attirare l'attenzione di Marco, nelle scorse ore, ci ha pensato questa volta la Formula 1 e, in particolare, la presunta rivalità tra Russel ed Hamilton. Melandri ha, infatti, postato una Instagram Stories che vede ritratto il pilota della Mercedes nei panni di uno dei meccanici della sua stessa squadra. Sopra la sua testa, Marco ha scritto: "Vieni @georgerussel63 a cambiare le gommine... 😂 😂 😂 ". Evidente è il richiamo a ciò che è successo nell'ultimo GP di Sakhir e agli inconvenienti che hanno penalizzato il pilota della Williams - eccezionalmente al volante della Mercedes - durante il cambio gomme.
In molti, infatti, hanno rinvenuto negli errori commessi dal box una intenzionalità volta a favorire il più titolato pilota inglese, il quale sarebbe, altrimenti, uscito ridimensionato dalla prestazione del giovane connazionale, in grado di vincere all'esordio sulla sua stessa vettura. Una tesi strampalata che non tiene minimamente conto di quanto avrebbe da guadagnare proprio Mercedes da una situazione di questo tipo, stante il fatto che la trattativa per il rinnovo di Hamilton è tutt'altro che conclusa e che, di conseguenza, una circostanza del genere rappresenterebbe un'arma in più, per la squadra tedesca, per contrastare le pretese economiche del sette volte campione del mondo.
Anche Melandri complottista, dunque? Di certo, negli scorsi mesi, l'ex pilota (da ultimo) Ducati non ha mancato di alimentare qualche sospetto circa possibili favoritisimi nei confronti di Valentino Rossi, ma nel caso dell'affaire Russell-Hamilton, quella del ravennate sembra decisamente una battuta.
Perché se è vero che a pensare male molto spesso ci si azzecca, è altrettanto vero che non siamo più abituati ad avere a che fare con gente che, semplicemente, prende la vita con leggerezza.
Meno male che qalcuno, ogni tanto, ci smentisce. Meno male che c'è Marco Melandri.
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