Il complotto della gomma della domenica torna ancora una volta a far discutere. Nel periodo d’oro di Valentino Rossi, quando il Dottore si rendeva protagonista di incredibili rimonte partendo dalle retrovie, c’era chi parlava di gomma della domenica.
C’è infatti chi sostiene che a Rossi venisse data una gomma speciale per la gara con specifiche tecniche decisamente migliori rispetto a quelle dei rivali. E non le gomme riservate ai piloti ufficiali, proprio gomme ritagliate ad personam su Valentino. Lo scopo? farlo vincere sempre facendo una differenza imbarazzante sugli avversari, perché assistere all’impresa di un fuoriclasse è meglio che vedere la vittoria di un campione.
Con il passaggio a Bridgestone il discorso finì nel dimenticatoio, salvo poi tornare in auge in questi ultimi anni di monogomma Michelin. Questa volta la “gomma della domenica” funziona però al contrario, nel senso che tende a penalizzare un pilota (come ad esempio Quartararo o Vinales) che inspiegabilmente si ritrova ad arrancare nelle retrovie senza il giusto feeling con la moto.
Michelin ovviamente smentisce categoricamente, riversando la responsabilità sulle squadre che non seguono alla lettera le pressioni consigliate dai tecnici francesi. Ma, ovviamente, più di qualcuno ha storto il naso davanti a questa spiegazione. Che lo abbia fatto Marco Melandri però, tra i piloti MotoGP più talentosi dello scorso decennio, è tutt'altro par di maniche. Anche considerando che ad oggi Marco ricopre il ruolo di commentatore tecnico della classe regina per DAZN.
Ecco cosa ha detto il ravennate durante una sessione di Q&A su Instagram quando un fan gli ha chiesto se “Nella MotoGP ai tuoi tempi è vero che i top rider avevano gomme della domenica?”
“Hai scritto al plurale -risponde Marco - correggi al singolare e ti sei risposto da solo… non lo escluderei nemmeno oggi guardando i risultati delle gare e delle coincidenze…”
Insomma, per Marco Melandri il gommino c’è stato, c’è ancora e ci sarà sempre.
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