Non c’è solo l’Italia azzurra tra le piacevoli sorprese di Euro2020. L’Ungheria di Marco Rossi era stata messa tra le Forche Caudine già prima dell’inizio dell’Europeo. Zero speranze, zero punti e “poverina”. E invece, zitta zitta, si è guadagnata il rispetto di tutto l’ambiente calcistico e soprattutto, la soddisfazione di pareggiare con due squadre come la Francia e la Germania. Due volte in vantaggio con i tedeschi ha addirittura rischiato di passare il girone, ma purtroppo la legge del più forte è spietata e i magiari sono usciti a tempo scaduto.
Restano i meriti di quello che è stato fatto, la squadra di Marco Rossi è stata accolta in patria come si fa con gli eroi di guerra. Lo stesso allenatore italiano è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Siamo andati molto vicini a una qualificazione che non sarebbe stata solo storica, sarebbe stata incredibile, quasi inimmaginabile”. Tra il rammarico di una qualificazione mancata per cinque minuti e la felicità di aver quasi ribaltato i pronostici iniziali, Marco Rossi si era già sfogato in conferenza stampa: “In Italia per allenare avrei dovuto pagare di tasca mia, qua invece hanno creduto in me. Ho trovato la mia dimensione”.
E dopo aver fatto tremare squadre così importanti è giunto il momento di pensare al Mondiale: “Mi ha sorpreso che la Germania abbia fatto melina e festeggiato l’1-1 come se avesse vinto la Champions – ha detto Marco Rossi – La squadra prima di me aveva paura, mi ricordo di un giocatore, Kadar, che si fece rubare un pallone da Modric e perdemmo. Non l’ho più convocato, ora è in Cina”. La bella realtà dell’Ungheria ha fatto sì che il nome dell’ex Sampdoria rimbalzasse in tutta Italia. Ma notorietà e redenzione non interessano al ct italiano: “Non mi frega nulla della rivalsa, sono contento di aver lasciato un’impronta nel calcio ungherese. Non mi interessa tornare in Italia, o forse sì, per rivedere la mia mamma che non vedo da dicembre 2019”. Il torneo dell’Ungheria si è però macchiato di un brutto episodio legato all’omofobia e al razzismo: “Credo che il rispetto si dimostri coi fatti, non con un gesto. Io mi preoccupo di fare il mio mestiere, ciascuno di noi ha una coscienza e io posso andare in giro a testa alta”.