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Marco Rossi racconta la sua Ungheria: "Vicini a una qualificazione inimmaginabile, mi ha sorpreso la Germania che contro di noi faceva melina"

  • di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

25 giugno 2021

Marco Rossi racconta la sua Ungheria: "Vicini a una qualificazione inimmaginabile, mi ha sorpreso la Germania che contro di noi faceva melina"
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport l'allenatore italiano ha fatto un bilancio della competizione: "Sono orgoglioso dei miei ragazzi, adesso puntiamo al Mondiale". Dalla sorpresa nel vedere squadre di calibro superiore esultare come se avessero vinto la finale allo sfogo in conferenza stampa, per Marco Rossi questa avventura non è una rivalsa: "Non mi frega nulla della redenzione, sono contento di aver lasciato un’impronta nel calcio ungherese". Nei piani futuri l'allenatore italiano si vede tornare in patria solo per una cosa: "Non vedo mia mamma da dicembre 2019, torno tre settimane solo per lei". E sui cori razzisti del pubblico ungherese: "Io mi preoccupo di fare il mio mestiere, ciascuno di noi ha una coscienza e io posso andare in giro a testa alta"

di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

Non c’è solo l’Italia azzurra tra le piacevoli sorprese di Euro2020. L’Ungheria di Marco Rossi era stata messa tra le Forche Caudine già prima dell’inizio dell’Europeo. Zero speranze, zero punti e “poverina”. E invece, zitta zitta, si è guadagnata il rispetto di tutto l’ambiente calcistico e soprattutto, la soddisfazione di pareggiare con due squadre come la Francia e la Germania. Due volte in vantaggio con i tedeschi ha addirittura rischiato di passare il girone, ma purtroppo la legge del più forte è spietata e i magiari sono usciti a tempo scaduto.

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Restano i meriti di quello che è stato fatto, la squadra di Marco Rossi è stata accolta in patria come si fa con gli eroi di guerra. Lo stesso allenatore italiano è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Siamo andati molto vicini a una qualificazione che non sarebbe stata solo storica, sarebbe stata incredibile, quasi inimmaginabile”. Tra il rammarico di una qualificazione mancata per cinque minuti e la felicità di aver quasi ribaltato i pronostici iniziali, Marco Rossi si era già sfogato in conferenza stampa: “In Italia per allenare avrei dovuto pagare di tasca mia, qua invece hanno creduto in me. Ho trovato la mia dimensione”.

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E dopo aver fatto tremare squadre così importanti è giunto il momento di pensare al Mondiale: “Mi ha sorpreso che la Germania abbia fatto melina e festeggiato l’1-1 come se avesse vinto la Champions – ha detto Marco Rossi – La squadra prima di me aveva paura, mi ricordo di un giocatore, Kadar, che si fece rubare un pallone da Modric e perdemmo. Non l’ho più convocato, ora è in Cina”. La bella realtà dell’Ungheria ha fatto sì che il nome dell’ex Sampdoria rimbalzasse in tutta Italia. Ma notorietà e redenzione non interessano al ct italiano: “Non mi frega nulla della rivalsa, sono contento di aver lasciato un’impronta nel calcio ungherese. Non mi interessa tornare in Italia, o forse sì, per rivedere la mia mamma che non vedo da dicembre 2019”. Il torneo dell’Ungheria si è però macchiato di un brutto episodio legato all’omofobia e al razzismo: “Credo che il rispetto si dimostri coi fatti, non con un gesto. Io mi preoccupo di fare il mio mestiere, ciascuno di noi ha una coscienza e io posso andare in giro a testa alta”.

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  • Euro2020
  • Marco Rossi
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