Se la Sprint di Losail è la premessa, allora prenotate pure una visita dal cardiologo, perché ci sarà da tenere testa a emozioni forti. Nella Sprint di Losail i piloti della MotoGP hanno spinto su ritmi forsennati dal primo all’ultimo giro, con Jorge Martin che non ha mollato mezzo metro, difendendo la posizione di partenza e chiudendo davanti a tutti.
Una prova di forza, quasi di prepotenza, da parte del giovane spagnolo che ha chiuso gli undici giri quasi dodici secondi prima di quanto è riuscito a fare il vincitore della Sprint dello scorso anno. Se la vittoria di martin era un po’ nei pronostici, però, le sorprese sul podio non mancano, con Brad Binder di KTM che ha soffiato sul collo di Martin per l’intera durata della gara e Aleix Espargarò che ha messo le ruote della sua futuristica Aprilia sul terzo gradino del podio, con tanto di corpo a corpo con gente come Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Proprio Pecco e Marquez chiudono la top five in un sabato che sicuramente ha generato emozioni contrastanti nei due.
Se è ipotizzabile un po’ di delusione per il campione del mondo in carica, apparso in alcuni tratti in difficoltà con il grip in uscita di curva, per Marc Marquez il sorriso è a quarantacinque denti. Adesso che ha una moto vera tra le mani anche gli ultimi anni di sofferenze sembrano distanti un secolo. Duello iniziale con Fabio Di Giannantonio (unico out di questa prima Sprint di stagione con una caduta quando si trovava nelle prime posizioni al secondo giro) e, poi, lotta serrata con Espargarò e Bastianini (oggi sesto), oltre che con il fratello Alex (settimo) e un mostruoso Pedro Acosta (ottavo) nei primissimi giri. Chiudono la top 10 Maverick Vinales, con l’altra Aprilia ufficiale e Jack Miller, con l’altra KTM. Non bene, invece, per gli altri italiani in pista, con Marco Bezzecchi che non riesce a trovare il feeling con la Desmosedici 2023 e deve accontentarsi di portare a casa la tuta pulita con un undicesima piazza, mentre chiudono la classifica Franco Morbidelli e Luca Marini, rispettivamente penultimo e ultimo.
La gara delle “giapponesi in difficoltà”, invece, l’ha vinta Yamaha, con Fabio Quartararo che piazzato al sua M1 del Team Monster Energy in dodicesima posizione, mentre il migliore dei piloti Honda è stato Joan Mir, quindicesimo davanti al neo compagno di marchio Johann Zarco. Valori più o meno rispettati, quindi, rispetto ai pronostici, con i temi di giornata che restano, di fatto, gli stessi dei test di Sepang e di Losail. Ma con una certezza in più: non sarà un monomarca Ducati. Anche nei rettilinei, infatti, il gap tra il motorone della Desmosedici e quello di KTM e Aprilia non è sembrato siderale come in passato e l’impressione è che sia Binder che Espargarò siano in uno stato di grazia assoluto. Per domani, però, le cose potrebbero cambiare, visto che la scelta delle gomme inciderà in maniera più consistente sulla gara lunga.