L’ultima volta che si giocavano qualcosa è andata esattamente al contrario: era a Valencia e Jorge Martin, rotolando a terra, aveva di fatto lasciato libera la strada a Pecco Bagnaia per la conquista del secondo titolo mondiale consecutivo. Oggi, alla prima assoluta della MotoGP 2024, invece, a stendersi subito è stato Pecco Bagnaia, mentre Martin ha voluto sbattere i pugni sul tavolo sin dalla primissima mattinata. 1,57,951 il tempo dello spagnolo del Team Pramac (ancora in livrea rigorosamente nera) e unico a restare sotto l’1,58. Per Pecco, invece, quattordicesimo tempo dopo la caduta alla curva 11 del mattino. Per il campione del mondo in carica, però, nessuna smania di tentare l’attacco al tempo, ma solo tanto lavoro portato avanti per conoscere al meglio la nuova Desmosedici e per provare i vari aggiornamenti aerodinamici proposti da Ducati.
Martin, invece, ha fatto una scelta diversa, provando a concentrarsi di più sulla performance, verosimilmente per capire i limiti della moto. E un po’ anche per far capire agli avversari, proprio Pecco su tutti, di voler essere ancora l’antagonista numero uno. Solo che il primo giorno di test a Sepang, ammesso che si possa parlare di vere e proprie sentenze, ha detto anche altro. E, su tutto, che gli avversari in questi mesi estivi non sono stati a guardare. Chi si aspettava solo Ducati davanti ha infatti dovuto ricredersi, con Pedro Acosta su KTM che ha chiuso la giornata appena dietro a Martin e Fabio Quartararo, terzo, che sembra aver ritrovato il sorriso grazie a una M1 finalmente performante. Per quanto riguarda il primo, Acosta, c’è da dire che il ragazzino spagnolo ha girato a Sepang con la sua GasGas anche nei giorni scorsi, in occasione dello shakedown e, quindi, è leggermente avvantaggiato rispetto agli altri. Su Quartararo e la Yamaha, invece, il primo dato che salta all’occhio è quello della velocità di punta: appena 1 Km/h in meno rispetto alle Desmosedici 2023 che sono state le più veloci in pista.
Quarta piazza per Fabio DiGiannantonio, con la Desmosedici 2023 del Team Pertamina Enduro Vr46 Racing, mentre subito dietro ha provato a mostrare i denti Enea Bastianini, che sembra aver trovato un ottimo feeling con la nuova rossa del Team Lenovo. Maverick Vinales, che di solito è dominatore nei test, piazza invece la prima Aprilia al sesto posto, seguito da Alex Marquez e dall’altra Ducati brandizzata da Valentino Rossi di Marco Bezzecchi. La prima Honda è invece quella di Johann Zarco, che ha messo in fila un gran numero di giri e che è apparso a suo agio sulla nuova RC213V, mentre Joan Mir ha vinto la sfida interna al Team Repsol con il nuovo compagno di squadra, Luca Marini. Classifiche che, però, lasciano il tempo che trovano, visto che i piloti hanno portato avanti lavori differenti, ma che raccontano comunque di una MotoGP con i primi quindici chiusi nel gap di un solo secondo.
Sono le premesse di una stagione che probabilmente sarà molto più equilibrata rispetto al passato e che vedrà tra i protagonisti, finalmente, anche Marc Marquez, oggi nono a fine giornata e con una scivolata rimediata a metà mattinata. Se i tempi di questo Day1 di Sepang servono a farsi un’idea, quello che invece ha colpito, e tanto, è la quantità impressionante di carene portata dalle varie squadra. E’ chiaro, infatti, che sarà l’aerodinamica la vera protagonista della nuova MotoGP, tra codoni dalle forme assurde e ali piazzate in ogni dove per provare a sfruttare l’aria. In questa chiave, paradossalmente, chi sembra essersi nascosto di più è proprio Ducati, con gli addetti ai lavori che parlano di una grande novità sulla carena della Desmosedici 2024 che sarà portata in pista, però, solo nell’ultima giornata.