Pecco Bagnaia l’ha detto senza nascondersi: “Quando ho visto Jorge affrontare in quel modo la curva ho pensato che se fosse riuscito a chiuderla oggi mi avrebbe preso 4 secondi: era nettamente più veloce e piegato di me”. Una frase, quella del campione del mondo in carica, subito riportata a Jorge Martin nel media scrum di Mandalika, con il pilota del Team Pramac che ha avuto la forza anche di scherzarci sopra: “magari gliene avrei presi diciotto, non quattro”. Un modo per buttarsi alle spalle con una risata una caduta che brucia tantissimo e che è costata 12 punti allo spagnolo, nonostante la consapevolezza che senza quell’errore non ce ne sarebbe stato per nessuno. Una certezza sottolineata anche da Bagnaia pensando alla gara di domani: “Considererei un secondo posto un ottimo risultato, perché qui Martin ne ha di più”.
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E’ stato evidente fin dal venerdì, con Martin pazzesco in qualifica, prima dell’errore con cui ha vanificato tutto. “La verità – ha detto ancora lo spagnolo con amaro sarcasmo – è che è facile parlare quando tu hai vinto e il tuo rivale è caduto. Ho guardato e riguardato le immagini, anche quelle dall’elicottero: la mia linea era identica alla sua e era identica a quella degli altri giri fatti”. Una caduta che l’89 non riesce quindi a spiegarsi e che non ha fatto fatica a definire “un mistero”. Tanto che adesso ammette di non essere tranquillo, visto che non capisce cosa sia successo e non è, quindi, nelle condizioni di chi conosce l’errore da non ripetere. “Non sono del tutto tranquillo perché so davvero cosa sia successo – ha spiegato -, penso che non sia una questione di linee perché ho fatto la stessa linea che ho fatto sempre in questi giorni. Ho guardato i dati e non vedo niente. Dovrò stare più attento su quella curva. Non riuscire a capire non mi lascia tranquillo, quindi l'unica strada è per andare più cauto. C'è una zona in curva dove non c'è aderenza, come se fosse ghiaccio, non so esattamente dove sia”.
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L’unica cosa da fare è studiare ancora i dati, ma concentrandosi su domani senza rimuginare troppo su quanto accaduto nella Sprint di Mandalika, con Martin che è comunque riuscito a trovare il positivo. “Ripartendo ultimo – ha raccontato – posso dire di essermi allenato sui sorpassi. Alla fine sono arrivato a un passo dal fare punti e è stata una buonissima rimonta. Ho faticato molto, perché la pressione della gomma saliva alle stelle, visto che siamo partiti con la previsione di stare davanti o al massimo dietro a un pilota. Non certo a dieci. Quindi essere stato veloce in questa condizione è una buona notizia e magari è esperienza accumulata per domani, se dovesse esserci bagarre con gli altri”.
L’avversario che teme di più oltre la sfortuna, però, non è il diretto rivale per la lotta al titolo, ma Enea Bastianini, che a nella Sprint di Mandalika ha migliorato i suoi crono di giro in giro e è riuscito a strappare un clamoroso 1,30,300 appena prima di passare sotto la bandiera a scacchi. “Enea sarà forte in gara – ha concluso - Il resto lo vedremo. La scelta della gomma sarà importante: alcuni stanno valutando anche quella morbida, dovremo decidere bene, ma con la media mi trovo a mio agio. Pensavo che qui sarei riuscito a aumentare il mio vantaggio e invece ho perso 12 punti: devo stare attento, soprattutto in quella curva”.