Oggi a Misano Adriatico c’è l’Aprilia All Stars 2022, evento che come ogni anno riunisce tutti gli appassionati del marchio di Noale per una giornata in pista. Ci sono i piloti, vecchi e nuovi, e ci sono le moto, anche loro vecchie e nuove: dalle 250 a due tempi da Gran Premio alla RSV4-X di Mx Biaggi. A Misano però c'è soprattutto tanta passione. Tra interviste, racconti e giri in pista ne abbiamo approfittato scambiare due parole con Massimo Rivola, direttore sportivo di Aprilia Racing noto agli appassionati - anche se lui fatica a definirsi tale - come l’uomo che ha riportato la casa veneta in cima alla piramide del motociclismo. Nonostante il secondo posto nel mondiale di Aleix Espargarò e una RS-GP che sembra competitiva su tutti i circuiti, Rivola ha spiegato che nel box tengono i piedi ben ancorati a terra: “Non dovete alimentare false aspettative sul campionato - ha detto con un sorriso - Noi dobbiamo andare ad ogni Gran Premio fiduciosi di fare il nostro meglio, che adesso è mettere la moto nei primi cinque a ogni gara. Poi a fine anno si vedrà dove siamo”.
Soprattutto però, l’ex ds Ferrari spiega che non c’è alcuna intenzione da parte della casa di mettere in discussione i suoi piloti. Il che, a ben vedere, dopo l’addio di Suzuki e le difficoltà di Mavericks Vinales era tutt’altro che scontato. Con Joan Mir sempre più vicino alla Honda infatti, non era impossibile pensare all'ingresso di Alex Rins in Aprilia a fianco di Espargarò: “Stiamo benissimo così - ha chiarito Rivola - Aleix chiama Aprilia la famiglia, per noi è lo stesso. Stiamo benissimo così, Maverick arriverà e crescerà, è un talento enorme e un ragazzo d’oro. Il che vale anche per Lorenzo Savadori”.
Al contrario, non è escluso che Aprilia decida di ampliare i suoi orizzonti mettendo in pista altre due moto, cosa che era sembrata possibile già l’anno scorso quando sia Gresini che VR46 stavano cercando un costruttore adatto per correre in MotoGP. Ora, con l’arrivo di un nuovo team il prossimo anno, potrebbe essere l’occasione giusta per raddoppiare: “Per il team satellite ci vogliono delle condizioni di partnership e tempistiche un po’ ristrette, ma noi potremmo. Se c’è la possibilità perché no, per crescere sicuramente aiuta”.
Staremo a vedere, di certo ora la RS-GP comincia a fare gola a molti e la perdita delle concessioni regolamentari dopo il podio di Jerez potrebbe persuadere la dirigenza a fare un altro passo in avanti.