Gigi Dall’Igna sta con Greta, Massimo Rivola no! Volevamo fare un titolo così, ma non avrebbe rappresentato in tutto e per tutto la verità. Però ci saremmo andati vicini, perché Rivola e Dall’Igna, e quindi Aprilia e Ducati, non la pensano alla stessa maniera nemmeno su cosa fare per dare una mano all’ambiente. Nei giorni scorsi, infatti, Gigi Dall’Igna s’è mostrato aperto all’introduzione di motori ibridi in MotoGP, qualcosa che aiutasse magari ad avere più sprint o che consentisse dei boost di potenza in fasi specifiche del gran premio. Come ad ammettere, insomma, che se davvero la MotoGP vuole darsi un taglio “eco”, l’unica cosa da fare è concentrarsi sull’elettrico. “Dobbiamo cercare soluzioni per migliorare l'efficienza dei motori – ha detto Dall’Igna - L'efficienza è uno dei punti chiave per il futuro. Quindi penso che dobbiamo fare qualcosa di diverso dal semplice utilizzo del motore a combustione. Finora non ci sono state soluzioni sensate. Ma questo potrebbe cambiare in futuro. E dobbiamo pensare al futuro. Non possiamo concentrarci sul domani".
Ma se Dall’Igna dice di puntare al futuro, in MotoGP c’è chi, in qualche modo, il futuro lo conosce già, perché “lo ha vissuto” in Formula1, dove i motori ibridi ci sono già da un pezzo. Il riferimento, è chiaro, è a Massimo Rivola, che sull’argomento non sembra minimamente d’accordo con l’ingegnere di Ducati. Aprilia e Ducati ancora divise e contrapposte, quindi, con il CEO di Aprilia che in una intervista rilasciata in queste ore a Speedweek, stronca senza mezzi termini l’introduzione dell’ibrido sulle moto da corsa.
“La priorità è la riduzione delle emissioni di CO2, a livello mondiale. Anche se vogliamo essere ambasciatori di un mondo sostenibile in termini di rumorosità, gas di scarico, ecc., non dobbiamo mettere a repentaglio le grandi emozioni del Motomondiale sui circuiti” – ha tuonato Rivola. Spiegando che anche solo da un punto di vista del sound, la MotoGP perderebbe in spettacolo. Un po’ sulla scia di quanto accaduto, appunto, in Formula1. “Sembra che con i carburanti sintetici si possano ridurre a zero le emissioni di CO2. Se potessimo farlo, sarebbe fantastico. Il nostro obiettivo è di correre al 100 per cento con carburante sintetico in MotoGP nel 2027 – ha aggiunto il CEO di Aprilia - Se poi ha senso dare alle MotoGP un'assistenza elettrica o un booster, ci si può anche pensare. Ma la domanda è: perché? Cosa vuoi ottenere? Lo fai perché pensi di avere un vantaggio tecnico in un progetto come questo? Quindi non è giusto. La vera motivazione dovrebbe essere: il mondo sta lottando per emissioni zero, quindi stiamo facendo la nostra parte. Da direttore di un team MotoGP sono contrario ai sistemi di propulsione ibrida”.