Mattia Pasini, in occasione della proiezione di “Sic”, riaccende la 250 e il ricordo di Marco
In occasione della proiezione di Sic, fuori dal cinema Mattia Pasini ha acceso e fatto girare il motore della 250 del grande amico-rivale Marco Simoncelli.
Un momento emozionante, quello di rivedere in funzione la numero 58 con livrea bianca e rossa, con in sella colui che ha intrecciato più volte la propria esistenza dentro e fuori dalle piste con quella del Sic.
Tra i tanti ricordi, quello del 31 maggio 2009, all’ultima gara della classe 250 al Mugello, che l’anno successivo avrebbe lasciato il posto alla 600 con motore Honda. Marco era campione del mondo e, come l’anno prima, il circuito toscano sembrava una questione riservata a lui e a Hector Barberà. Pista bagnata. Lo spagnolo parte primo, l’italiano secondo. Dall’ottava casella invece scatta Mattia Pasini, che in una decina di giri raggiunge il gruppo di testa. Poi il contatto tra il Sic e Alvaro Bautista, entrambi larghi, e Mattia che si mette davanti alla Casanova Savelli. Marco però recupera e si avvicina mentre i giri passano. Il finale di gara è qualcosa di spettacolare, si prendono a sportellate, con la massima correttezza, come avevano fatto già dall’epoca delle minimoto. Finisce con Mattia Pasini davanti e Marco Simoncelli dietro. Poi, sul podio, la foto insieme, sul gradino più alto che quel giorno era un po’ di tutti e due. Come fratelli.
Un’unione che si rinnova purtroppo simbolicamente dodici anni e mezzo dopo, a dieci anni dalla morte del Sic, nel modo che si vede nel video qui sotto.
Quanto al documentario, ecco le parole di Pasini: “Un film bellissimo – le parole di Pasini – che racconta in un modo incredibilmente reale chi era, anzi, chi è Marco! Un film che le nuove generazioni di motorsport dovrebbero usare come libro di istruzioni, capire che tutti noi prima di essere piloti siamo persone, tanto duri quanto fragili, insegna che per raggiungere un obbiettivo nn si deve mai mollare, nonostante a volte nn sia così facile! Grazie a @skyitalia e @filippi.alice per aver raccontato al meglio chi era e nonostante il triste epilogo che nessuno può cambiare alla fine ti lascia un sorriso nell’anima come avrebbe voluto LUI”.