“Non sono contento della moto, non sono fiducioso “ – Sono parole di Maverick Vinales. Le stesse usate un anno fa per la Yamaha M1 e adesso traslate sulla Aprilia RS-GP. Primi sintomi di un nuovo mal di pancia per il pilota spagnolo? Al momento non c’è ragione di pensarlo, anche perché i toni sono molto pacati, ma il nervosismo è evidente ed è rafforzato anche dai risultati che Aleix Espargarò, molto più vecchio e con molto meno talento, riesce regolarmente a portare a casa.
“Aleix – ha detto Vinales - ha uno stile di guida diverso, quindi non c'è bisogno di un confronto diretto con lui. Lui riesce a ottenere il massimo dalla moto e io no, soprattutto con le gomme nuove. Quando avrò il giusto feeling andrò molto veloce, non ho dubbi. Non voglio cambiare il mio modo di guidare perché è quello che mi ha portato qui e mi ha permesso di vincere. Devono darmi una moto con cui mi sento a mio agio, perché nei primi giri non ci capisco niente, mi sento perso. Poi riesco ad adattarmi e a guidare forte, sono al 50% del mio vero potenziale. Devo assicurarmi che la moto venga verso di me e che posso usare il mio stile di guida. Quando vado veloce la gara è già finita. Vedere Aleix Espargaró sul podio è un motivazione in più. Sfortunatamente, però, mostra anche che stiamo facendo qualcosa di sbagliato. Un posto sul podio è impossibile per noi. Il nostro risultato è inaccettabile”.
Insomma, nessun dramma, ma una palese richiesta ai tecnici di Noale: aggiustargli la moto intorno. Perché lui, Maverick Vinales, non ha alcuna intenzione di modificare qualcosa nel suo modo di guidare. Richiesta sacrosanta o pretesa inaccettabile? Difficile da dire adesso, ma quello che è certo è che tanti tifosi di Aprilia, soprattutto nei vari dibattiti sui social network, cominciano a nutrire dubbi sullo spagnolo e a vedere sempre più di buon occhio la possibilità che sulla RS-GP arrivi un italiano. Il nome, manco a dirlo, è quello di Enea Bastianini. E’ un gran frenatore e sarebbe perfetto per l’anteriore granitico della RS-GP, ed è anche un pilota che riesce a risparmiare le gomme. In più ha il carattere perfetto per una squadra che sembra avere l’organizzazione di una famiglia e, non ultimo, ha un manager, Carlo Pernat, che con Aprilia ha scritto la storia. Sarebbe la chiusura perfetta di un cerchio… Ducati permettendo.