Tra Motomondiale e SBK, Max Biaggi ha disputato otto stagioni della sua incredibile carriera indossando i colori Aprilia. Quattro anni con Noale nel paddock della 250cc, altrettanti tra i round delle derivate di serie: cinque titoli vinti. Il peggior risultato che il pilota romano abbia mai registrato con una moto di Noale sotto le terga è stato un quarto posto in campionato, a 38 anni, nella prima annata di adattamento con la RSV4. Tutte le moto venete con cui Biaggi ha trionfato si sono ripresentate brillanti e nostalgiche oggi, nel paddock di Misano, per la grande festa di Aprilia All Stars. Anche Max si è rinfilato tuta a casco e, in coppia con Alex Gramigni, ha preso parte alla gara speciale sulle RS 660 Extrema; una sfida tutta in famiglia in cui i piloti attuali di Noale sfidavano le leggende. Maverick Vinales ci ha confessato che Aprilia deve solo migliorare la partenza prima di poter vincere sempre ed ovunque. Lo stacco della frizione allo spegnimento dei semafori, oggi, ha fatto tribolare anche Max Biaggi, strappandogli una risata piena e divertita quando poi siamo andati a rigirare il coltello nella piaga.
Max, com’è andata? Cos’è successo in partenza?
“Partenza con folle…è andata male. Brutta partenza (sorride), ho perso tutto lì”.
Però è sempre più bella l’Aprilia All Stars no?
“La gente alla fine la prende come un traguardo. Ogni anno aspetta questa festa e ad ogni edizione arrivano sempre più persone. È stata anche una bella giornata, calda, ma molto meglio il caldo della pioggia. Però alla fine la gara secondo me è stata divertente per il pubblico che la guardava”.
Ci sono i piloti della MotoGP, i piloti del CIV, dell’off road, le leggende. Quanto ti piace vedere gli stili di guida diversi e capire le discrepanze o magari i punti di somiglianza?
“Mah…alla fine è un po’ la somma che fa il totale. Guardi sempre il più veloce, come fa ad esserlo. Ti regoli sempre con il più veloce”.
Anche adesso, quando chiudi il casco, non ti viene voglia di andare sempre più veloce?
“Fino ad un certo punto. C’è la consapevolezza di non andare sopra le righe, perché alla fine è una festa e bisogna sempre stare entro certi parametri, certi limiti di sicurezza. Alla fine la nostra gara è partita male e poi non abbiamo mai recuperato. Ogni tanto è bello anche fare ultimo (ride)”.
La tua 250cc targata com’è?
“Eh, quella è bella (ride). Ai tempi con quei colori era innovativa. Poi quando una moto vince e convince rimane per sempre”
Jorge Martín porterà Aprilia a fare quell’ultimo fatidico step?
“Ah bella domanda. Noi ce l’auguriamo che sia il tassello mancante. Lo scopriremo meglio il prossimo inverno quando proverà la nostra moto e poi soprattutto in gara, dove ci sono un sacco di variabili”.